Dior Couture Primavera/Estate 2024-2025: l’aura della moda tra passato e presente

Dior celebra l'eleganza eterna e si avventura nell'arte trasformativa con una collezione che fonde il passato iconico della Maison all'innovazione audace

di Chiara Modesti

Big Aura”

Durante la couture week parigina, il Musée Rodin diventa il palcoscenico della presentazione della nuova collezione di Haute Couture di Dior; le pareti della sala del museo accolgono una scenografia ispirata a “Big Aura”, una serie di opere dell’artista napoletana Isabella Ducrot. L’installazione è costituita da ventitré abiti di cinque metri applicati su una griglia composta da righe nere frastagliate. I capi si ispirano a quelli dei sultani ottomani, visti dall’artista a Istanbul, e simboleggiano la capacità degli abiti di prendere vita e trascendere il corpo.

Per il direttore creativo della Maison, Maria Grazia Chiuri, “Big Aura” rappresenta “quell’aura che effonde ogni singolo manufatto dell’haute couture perché la couture rimane il territorio di rapimento contemplativo in cui la riproduzione dell’originale non è mai uguale, obbligata com’è ad adeguarsi in ogni sua riproduzione ai corpi di chi potrà possederla“. La figura di Isabella Ducrot viene ulteriormente celebrata durante lo show grazie ad un voice over che porta in passerella “Tessere è umano”, poesia dedicata all’artista, composta nel 2008 dalla poetessa umbra Patrizia Cavalli. 

“Le Cigale”

“Le Cigale”, abito iconico appartenente al filone del New Look, ideato da Monsieur Dior per l’Autunno/Inverno 1952-1953, è una delle principali fonti di ispirazione della collezione. Per l’occasione è stato reinterpretato fedelmente, ma in chiave moderna, e tinto di un color vinaccia; proprio come l’originale, la reinterpretazione è prodotta con la tecnica della marezzatura che conferisce al tessuto dei riflessi cangianti e increspati, creando un gioco di luci e colori strabiliante. Il marezzato diventa così uno dei fili conduttori della collezione, conferendo ai capi un soffio di originalità e audacia. 

Tra semplicità e opulenza 

Il defilè si apre con delle rivisitazioni del trench: questo capo, tanto semplice quanto eterno, viene reinterpretato, trasformato e riproposto sotto forma di gonne a pieghe, corsetti, abiti formali, ma anche da sera. La giacca bar, già presente nella collezione uomo, viene proposta anche per la donna, abbinata a pantaloni e gonne. La collezione si chiude con un immancabile abito anni Cinquanta a pois, sublimato dall’abbinamento con degli orecchini di perle. La palette colori è variegata, ma coerente; capi semplici e minimali si contrappongono ad abiti con intarsi e fantasie sontuose. 

Sorpresa nel front row

Tra le stelle, come Deva Cassel, Beatrice Borromeo, Kelly Rutherford ed Elizabeth Debicki, che hanno illuminato lo show, ha spiccato come una supernova Rihanna che, con il suo look sporty chic, ha incantato i media e sorpreso i fan con la sua prima apparizione pubblica dopo la nascita del suo secondo figlio, frutto dell’amore con il compagno Asap Rocky,

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