Attraente e impeccabile, la collezione donna di Renè Caovilla

RENE CAOVILLA

Renè Caovilla, una collezione donna raggiante e luminosa

Fiori, colori e intrecci ci portano verso un’estate affascinante firmata René Caovilla, dove la collezione Primavera/Estate 2020 si sviluppa in un mix perfetto di trasparenze, eleganza e raffinatezza. Dal bianco e dal nero nascono preziosi ricami floreali per la nuova famiglia Floral Fancy. L’eleganza delle forme e la luminosità dei materiali si incontrano in una calzatura interamente ricoperta di cristalli preziosi applicati a mano dagli esperti artigiani della Maison.

Colori delicati e pietre brillanti creano il giusto gioco di riflessi. Per un look daily, semplice ma impeccabile, c’è Claire, il vero sandalo gioiello del brand, insieme all’infradito con tacco a rocchetto. Arriva poi la donna contemporanea, interessante, a cui non manca mai un look impeccabile: a lei viene presentata Susan, che attenta ai dettagli e al comfort colpisce con i suoi colori neutri e il suo carattere pienamente urbano, conforme ai modelli più versatili della collezione.

Donna attenta ma un po’ sognante, prende il nome di una principessa

Cinderella, l’inedita slingback realizzata in prezioso pizzo laminato arricchito da cristalli dal taglio geometrico. È lei che celebra il lato più sensuale e romantico, disegnato proprio per una donna principesca sognante. La donna di Renè Caovilla, infatti, si conferma anche per la prossima Primavera/Estate una donna passionale sì, ma sempre contemporanea, glamour e affascinante.

Trisabrita, il sandalo che ti accompagna fuori la sera

Per i sandali da sera, must del brand, la novità di questa stagione è Trisabrita, presentata in due varianti colori, il classico nero e il seducente rosso. Cinturini intrecciati alla caviglia e listini di strass impreziosiscono le linee sinuose del piede rendendo le forme della donna ancora più sensuali e femminili. Uno stile impeccabile, quello della Maison veneziana, che seduce e affascina i piedi di ogni donna che sa conquistare.

 

di Elena Strappa

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