La sera del 26 settembre 2025, durante la Milano Fashion Week, The Attico ha presentato la sua collezione Spring/Summer 2026 con uno show che ha catturato l’attenzione non solo per i look presentati ma per l’intero universo che Giorgia Tordini e Gilda Ambrosio hanno saputo evocare. Intitolata “Lei è così”, la sfilata ha raccontato la donna contemporanea come una figura libera, indomabile, impossibile da racchiudere in definizioni rigide. Ogni dettaglio, dalla scenografia agli accessori, era parte di una narrazione che sfuggiva al già visto per trasformarsi in manifesto: la femminilità non è una linea retta, ma un percorso di contraddizioni e metamorfosi continue, ed è proprio in questa molteplicità che trova la sua forza più autentica.
La scena di un’identità mutevole
L’ambientazione scelta è stata rivelatrice: una casa con una grande porta girevole laccata che si apriva e chiudeva in modo ciclico, quasi a simboleggiare il passaggio da una versione di sé all’altra. Era come osservare le stanze interiori di una donna, i suoi lati più visibili e quelli nascosti, le parti che sceglie di mostrare e quelle che custodisce gelosamente. Ogni ingresso in passerella diventava un rito di trasformazione, ogni uscita una nuova narrazione. La donna The Attico non è mai statica: cambia, evolve, si svela e si nasconde, e in questa continua oscillazione trova la sua cifra stilistica. L’energia della scenografia ha reso lo show un viaggio dentro un’identità fluida, poliedrica e piena di sfumature, un’esperienza che ha superato i confini della semplice sfilata per trasformarsi in un racconto corale.
Tailoring decostruito e sensualità velata
In passerella, la forza del brand si è manifestata attraverso un gioco costante di contrasti. Il tailoring, simbolo di potere e autorità, è stato scardinato con tocchi di audacia e irriverenza: trench lunghi che si aprivano su lingerie delicata, giacche dai colletti esagerati che attiravano lo sguardo verso l’alto, blazer maschili spezzati da pizzi trasparenti che rivelavano la pelle. Non mancavano dettagli volutamente imperfetti, cuciture grezze, bordi sfilacciati, aperture inattese, che rompevano le regole della sartoria classica per affermare una nuova grammatica estetica. Ogni look era un racconto di tensione tra rigore e intimità, tra l’ufficio e la camera da letto, tra il pubblico e il privato. Il messaggio era chiaro: la donna non deve mai scegliere un solo ruolo, perché la sua essenza è fatta di molteplicità e contaminazioni.
Accessori come dichiarazioni di stile
Gli accessori non sono stati pensati come semplici dettagli, ma come protagonisti del discorso creativo. Le scarpe con zeppe in sughero innestate su tacchi a stiletto hanno incarnato la dualità perfetta tra stabilità e precarietà, forza e fragilità, diventando simbolo della condizione femminile contemporanea: in equilibrio instabile, ma mai fuori controllo. La mini-bag La Passeggiata Mini, presentata in sette varianti direttamente in passerella, ha dimostrato come The Attico sappia fondere passerella e retail senza soluzione di continuità, anticipando una nuova visione del lusso immediatamente accessibile. I gioielli, sottili e allungati, non decoravano semplicemente i look: tracciavano linee verticali che guidavano lo sguardo, quasi disegnando mappe immaginarie sul corpo delle modelle. Ogni accessorio era parte di un discorso più ampio, un tassello necessario per definire il carattere di una collezione che parlava di libertà e forza espressiva.
Un manifesto femminile contemporaneo
Con “Lei è così”, The Attico ha firmato uno dei momenti più intensi della Milano Fashion Week. La collezione non si è limitata a proporre abiti e accessori, ma ha lanciato un messaggio culturale: la donna non è una categoria, non è un’etichetta da applicare, ma un essere complesso, mutevole e libero. Tordini e Ambrosio hanno trasformato il glamour in un linguaggio politico, rendendo evidente che dietro la seduzione e la bellezza c’è la volontà di ribaltare i canoni e di raccontare la realtà. Le reazioni non si sono fatte attendere: pubblico e critica hanno riconosciuto la maturità del brand, capace di superare la dimensione del fenomeno mediatico per consolidarsi come voce autorevole nel panorama internazionale. The Attico ha dimostrato di avere non solo estetica, ma anche sostanza: un progetto che parla alla contemporaneità con energia, coraggio e quella brillantezza che ormai è il suo marchio di fabbrica.
