The Last Duel: a Venezia l’ultima fatica di Ridley Scott

Nell’ultimo giorno di Festival arriva l’attesissimo film del grande regista britannico capace di muovere il grande pubblico

Sir Ridley Scott presenta fuori concorso a Venezia il suo ultimo film The Last Duel, con Ben Affleck, Matt Damon, Adam Driver e Jodie Comer. Nell’ultimo giorno di Festival arriva dunque l’attesissimo film del grande regista britannico capace di muovere il grande pubblico. Alla Mostra sono accorse infatti migliaia di persone per vedere in anteprima mondiale proprio The Last Duel. 

La pellicola è in costume e ispirata al romanzo storico del 2004 dal titolo “La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale” di Eric Jager. 

La sceneggiatura del film è stata curata da Nicole Holofcener e dalla coppia Ben Affleck e Matt Damon, che tornano alla scrittura dopo quasi venticinque anni dalla sceneggiatura premio Oscar di “Will Hunting – Genio ribelle”.  

La trama 

Ridley Scott divide il film in tre capitoli, ognuno dei quali presenta i fatti dal punto di vista di un personaggio. Il primo blocco racconta la verità secondo il cavaliere Jean de Carrouges, Matt Damon, segue il blocco di Jacques Le Gris, Adam Driver, e infine il blocco che presenta la verità secondo Marguerite de Carrouges, Jodie Comer, moglie di Jean. Siamo nella Francia del 1300 e Marguerite afferma di essere stata stuprata da Jacques Le Gris, amico del marito. I due uomini si sfidano dunque a duello, il duello di Dio all’epoca legittimo dalla legge francese, l’uno per difendere l’onore della moglie, l’altro per difendere il proprio. 

Perché andare a vederlo 

Il film è diretto magistralmente da Scott, le scene di battaglia ricordano quelle del Trono di Spade già di ottima messa in scena; Matt Damon in particolare svolge un lavoro perfetto sul personaggio, e musiche ed effetti sonori trasportano lo spettatore nel mondo medievale, costruito in maniera impeccabile. Purtroppo la debolezza del film sta proprio nella sua divisione in capitoli.

La pellicola dura quasi due ore e mezza e alla verità secondo Marguerite, evidentemente la più importante, viene dedicato solo il blocco finale, il più breve e il più debole. È un film dunque che strizza l’occhio al Movimento Me too e al pubblico femminista, non riuscendo però ad essere incisivo nonostante la potenza della storia. Merita però di essere visto al cinema, sarà nelle sale italiane dal prossimo 14 ottobre. Non vediamo l’ora di sapere se avrà successo e aspettiamo con ansia il prossimo film di Ridley Scott, House of Gucci. 

di Ludovica Ungari

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