Save your last dance for me. Zuhair Murad per Il New York City Ballet

È insita nella cultura umana da sempre. È fatta di studio, sacrificio, tecnica e disciplina, ma allo stesso tempo di improvvisazione, di fuoco, di passione. È un’arte. È la danza. Sinfonia di corpi in movimento, declinata in molteplici discipline, si accompagna spesso ad altre arti quali la musica e il teatro. E per l’edizione 2015 del Fall Gala, il New York City Ballet – tra le più importanti istituzioni mondiali della danza, nato grazie al contributo di leggende quali George Balanchine – ha deciso di portare sul palco un programma di cinque balletti i cui costumi saranno disegnati, in esclusiva, da un panel di sei tra i più innovativi e celebri designer al mondo.

All’interno di questo eccezionale connubio artistico, che unisce alla perfezione il mondo della danza e quello dell’alta moda, spicca la magnifica collaborazione tra il giovane coreografo Myles Thatcher e lo stilista Zuhair Murad. Celebre per aver interpretato, finora, i principali ruoli maschili dei più importanti balletti – Giselle, Romeo & Giulietta, Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni e Don Quijote, solo per citarne alcuni – quest’anno Myles Thatcher è stato scelto dal NYC Ballet per creare uno spettacolo sulle note del Quartetto per Piano in D minore di William Walton, e i costumi di scena sono stati creati appositamente da Zuhair Murad.

Libanese per nascita e francese per formazione, Zuhair Murad è oggi tra gli stilisti più amati al mondo, grazie a uno stile elegante e raffinato, fatto di abiti romantici e principeschi, che esaltano con sapienza il corpo femminile, celebrandone la bellezza. E gli stessi costumi di scena indossati dalle ballerine del New York City Ballet sono in quello che potremmo definire un perfetto “Murad-style”: colori pieni ma allo stesso tempo delicati e luminosi, linee morbide, capaci di adattarsi al movimento e quasi di accompagnarlo, creando un fluido unicum con il corpo delle ballerine. Cristalli, tulle e pizzi, mescolati con una maestria tale da dare, al balletto, una dimensione sognante, quasi fiabesca. Ballerine che si trasformano in visioni oniriche, in cui la grazia del movimento si fonde con la bellezza e la raffinatezza dell’alta moda.

Rumore di passi su tavole di legno, profumo di gesso, fruscio di seta che si intreccia intorno alle caviglie, ticchetti leggeri come passi di un uccellino, muscoli tesi, cristalli che brillano, sotto le luci del palcoscenico; le ballerine sono pronte ad andare in scena. E noi siamo pronte a sognare, seguendo nel loro volo, avvolte dalla magia di stoffe e colori di Zuhair Murad.

di Martina Porzio

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