La sensualità del cinema

“Io amo sedurre: visto che non lo faccio nella vita privata, mi piace farlo in scena”, ripeteva spesso la famosa attrice Monica Guerritore. Sì, perché è proprio sul grande schermo che si sono consumate le scene di seduzione che hanno condizionato l’immaginario collettivo, complici lingerie, calze auotreggenti, sottovesti e tanta passione.

Di sicuro il film che ha decretato il successo della sottoveste come alleata femminile nella corsa alla conquista del partner è “9 settimane e mezzo“: ogni donna ha giocato almeno una volta nella sua vita a interpretare Kim Basinger che si spoglia al ritmo di “You can leave your hat on” in un gioco di vedo/non vedo che lascia Mickey Rourke senza fiato.

Nel 1996 fu Demi Moore, invece, a diventare il sogno erotico di gran parte della popolazione maschile del pianeta grazie al suo ruolo di spogliarellista nel film “Striptease“: in una celebre scena rimaneva a cavalcioni di una sedia con un succinto completino di tulle nero composto da reggiseno a balconcino e perizoma.

Più recentemente, come dimenticare il film “Manuale d’amore 2” in cui la sexy fisioterapista Monica Bellucci, che sotto il camice indossa lingerie in seta nera, seduce il paziente Riccardo Scamarcio?

Anche una delle attrici più sexy di Hollywood, Eva Mendes, nel film “The women” ci ha regalato una memorabile scena ad alto tasso erotico grazie ad una guêpiere con corsetto in pizzo e autoreggenti e ad un calice di vino.

Ma la regina della seduzione, quella fatta di sguardi e di atteggiamenti, quella mai volgare e sempre attuale, è Sophia Loren, che ha fatto scuola nella celebre sequenza del film “Ieri, oggi e domani“, in cui ha messo in scena uno spogliarello difficile da eguagliare: la Loren si muove a ritmo di musica, lenta e provocante, e si sfila le autoreggenti e la guêpiere nera di pizzo, diventando simbolo della femminilità e della sensualità del cinema italiano.

 

(di Chiara Ferretti)

 

 

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