Gareth Edwards firma il nuovo capitolo della saga giurassica più amata del cinema con Jurassic World Rebirth, un film che fonde azione adrenalinica, avventura esotica e riflessioni bio-etiche in uno scenario post-apocalittico dove i dinosauri non sono più solo predatori, ma potenziali salvatori.
Una nuova biosfera, una nuova sfida
Sono passati cinque anni dagli eventi di Il Dominio, e il mondo ha cambiato volto. Dopo la liberazione dei dinosauri, la maggior parte delle specie non è sopravvissuta alle condizioni ostili del pianeta. Solo pochi esemplari abitano ancora aree tropicali isolate, dove il clima ricorda l’era mesozoica. È in questi territori remoti e letali che si concentra l’azione di Rebirth.
Tre colossi preistorici, rari e magnifici, sono diventati la chiave per una scoperta farmaceutica rivoluzionaria: un farmaco capace di salvare milioni di vite umane. Ma raggiungerli, studiarli e prelevarne il materiale genetico si rivelerà una missione disperata.
Un cast stellare per un kolossal contemporaneo
Il film segna l’ingresso di Jonathan Bailey, Scarlett Johansson e Mahershala Ali nell’universo Jurassic. Tre protagonisti diversi, uniti in una spedizione al limite tra scienza e sopravvivenza. Edwards, già noto per Rogue One e The Creator, porta il suo tocco realistico e spettacolare a una saga che ora guarda con più maturità ai temi della convivenza tra uomo e natura, del potere della genetica e delle responsabilità della tecnologia.
Con una durata di 134 minuti, Jurassic World Rebirth promette meno nostalgia e più tensione. La componente spettacolare rimane centrale, ma si accompagna a una riflessione più intensa sul futuro della Terra e del nostro rapporto con le specie estinte. I dinosauri, per la prima volta, non sono solo una minaccia: sono una possibilità, un ponte tra passato remoto e progresso medico.