“Eleanor The Great”: il sorprendente esordio registico di Scarlett Johansson tra memoria e reinvenzione

Tra i titoli più sorprendenti del Festival di Cannes 2025 c’è "Eleanor The Great", il primo film dietro la macchina da presa di Scarlett Johansson, che dimostra di avere un talento registico tanto originale quanto sensibile

a cura della Redazione

La protagonista è una straordinaria June Squibb, nei panni dell’imprevedibile e carismatica Eleanor Morgenstein, una donna di 94 anni che, dopo una perdita personale dolorosa, sceglie di raccontare la propria storia — o almeno, una sua versione.

Ciò che inizia come una narrazione privata diventa ben presto qualcosa di più grande, quasi incontrollabile, dando vita a un racconto che sfuma tra ricordo, invenzione e desiderio. Eleanor The Great esplora con umorismo e tenerezza il modo in cui le storie che ci vengono raccontate diventano quelle che usiamo per raccontare noi stessi. E lo fa con un tono agrodolce, fatto di nostalgia, colpi di scena e riflessioni sulla vecchiaia, la perdita e la necessità tutta umana di riscrivere il passato.

Johansson dirige con leggerezza e profondità, tratteggiando una protagonista che sfugge ai cliché dell’età avanzata: Eleanor non è una vecchietta tenera o rassegnata, ma una forza della natura capace di mettere in crisi chiunque le stia accanto. La regista costruisce così un racconto che è insieme personale e universale, con una regia pulita e toccante che valorizza ogni sfumatura emotiva.

Con Eleanor The Great, Scarlett Johansson sorprende, emoziona e diverte, dimostrando che anche a 94 anni si può essere protagonisti assoluti della propria storia — anche se quella storia non è mai esattamente come è accaduta.

Lascia un commento

Your email address will not be published.