Un nuovo capitolo gotico che intreccia passione, redenzione e oscurità eterna, firmato da uno dei registi più visionari del cinema europeo.
Luc Besson torna dietro la macchina da presa con un’opera che si muove tra il fascino dell’horror classico e la poesia del sentimento più puro, trasformando la leggenda del vampiro in una parabola sulla perdita, il desiderio e la condanna di amare troppo. Dracula: L’Amore Perduto è un film che non si limita a riscrivere un mito, ma lo rivive con un linguaggio cinematografico sontuoso, dove ogni ombra racconta un’emozione e ogni sguardo diventa promessa di eternità.
Il ritorno del mito sotto una nuova luce
Con Dracula: L’Amore Perduto, in uscita il 29 ottobre 2025 e distribuito da Lucky Red, Luc Besson rilegge uno dei miti più affascinanti della letteratura e del cinema. Il regista francese sposta l’asse del racconto dal puro orrore al sentimento, trasformando la leggenda del vampiro in una storia di amore dannato e ossessione senza tempo. Sullo sfondo, un’estetica sontuosa e una regia che mescola gotico e lirismo visivo.
Dal dolore nasce la condanna
Tutto ha inizio nel 1480, quando Vlad di Valacchia (interpretato da Caleb Landry Jones) parte per la guerra contro gli ottomani, lasciando la moglie Elisabeta (Zoë Bleu) al sicuro. Ma il destino si infrange: Elisabeta muore, e la Chiesa rifiuta la sua resurrezione. Accecato dal dolore, Vlad rinnega Dio e compie un atto sacrilego che lo trasforma in Dracula, un essere immortale condannato a vagare nelle tenebre.
La Parigi del XIX secolo e l’illusione della rinascita
Secoli dopo, nella Parigi del XIX secolo, Dracula riconosce in Mina, una giovane donna identica alla sua defunta amata, la speranza di un riscatto. Ancora una volta Zoë Bleu presta il volto a entrambe le figure, rendendo il doppio ruolo una danza tragica tra amore e follia. Besson immerge lo spettatore in una città crepuscolare, dove la luce dei lampioni si confonde con il richiamo della morte.
Van Helsing e il prezzo dell’eternità
Nel cast spiccano Christoph Waltz nei panni di Van Helsing, un prete guerriero chiamato a fermare l’avanzata del male, e Matilda De Angelis come Maria, figura enigmatica rinchiusa in un manicomio, legata in modo inquietante al destino del vampiro. Tra fede e perdizione, il film si muove su un filo sottile, restituendo un Dracula più umano che mostruoso, divorato dal ricordo dell’amore e dalla condanna dell’immortalità.
