Dopo la trionfale tournée in Cina, l’Arlecchino di Strehler, nella regia di Stefano de Luca, torna a casa: al Piccolo Teatro Grassi, dal 23 ottobre al 2 novembre, un simbolo immortale della cultura italiana illumina Milano con la sua energia senza tempo, tra tradizione, innovazione e poesia visiva.
Un mito del teatro che non conosce confini
Dal 1947 a oggi, Arlecchino servitore di due padroni continua a viaggiare nel mondo come ambasciatore del teatro italiano. Con oltre 3.000 repliche e 50 Paesi attraversati, lo spettacolo simbolo del Piccolo Teatro torna nella sua storica sala di via Rovello, interpretato da Enrico Bonavera e Andrea Coppone, insieme ai giovani diplomati della Scuola del Piccolo. È una nuova rinascita per il capolavoro goldoniano, che dopo quasi ottant’anni conserva intatta la sua vitalità scenica, il suo ritmo irresistibile e quella capacità di parlare a ogni epoca e generazione.
La luce di Angelo Bonello nel Chiostro Nina Vinchi
A salutare la “prima” milanese, un’installazione site-specific firmata dal light artist Angelo Bonello, in collaborazione con Fondazione Banco dell’Energia e A2A. Una scultura di luce e legno che reinterpreta Arlecchino come figura universale, sospesa tra equilibrio e contraddizione, tra bene e male, tra ironia e riflessione. L’opera, collocata nel Chiostro Nina Vinchi, diventa un simbolo visivo di libertà e leggerezza: un Arlecchino moderno che, come un funambolo, tiene in equilibrio le tensioni del mondo contemporaneo. Visitabile fino al 2 novembre, è un omaggio poetico e luminoso alla Commedia dell’Arte e alla sua eterna modernità.
Inclusione, dialogo e nuove generazioni
Nel segno del progetto Piccolo Open, le recite del weekend saranno sovratitolate in inglese e in italiano, aprendo il teatro al pubblico internazionale che vive e attraversa Milano. La nuova edizione diretta da De Luca, con ex allievi della Scuola del Piccolo, rinnova la visione strehleriana di un Arlecchino sempre giovane, sempre in trasformazione. È un teatro che accoglie, parla più lingue e continua a essere specchio di una città cosmopolita, capace di riconoscersi nella sua arte più viva e autentica.
Arte, corpo e pensiero: un viaggio oltre la scena
Accanto allo spettacolo, il Piccolo propone laboratori e incontri che approfondiscono il mito della maschera: dal workshop Esercizi di Commedia dell’Arte condotto da Stefano de Luca, al dialogo Arlecchino: antropologia di una maschera con Ivan Bargna e Roberta Carpani. Un’occasione per riscoprire, attraverso il linguaggio del corpo e il pensiero antropologico, la potenza espressiva e universale di un personaggio che non smette mai di raccontare l’uomo e le sue contraddizioni.
