Anna, in uscita il 6 novembre 2025 con Notorious Pictures, è il nuovo film diretto e interpretato da Monica Guerritore, affiancata da Tommaso Ragno e Lucia Mascino. Un’opera che scava nella memoria collettiva e la illumina di emozioni, riportando sullo schermo la figura di Anna Magnani, simbolo assoluto di verità e passione. Guerritore le rende omaggio con una regia intima e potente, restituendo non solo la diva del cinema italiano, ma la donna dietro il mito: sincera, tormentata, capace di amare con la stessa intensità con cui recitava. È un film che vibra di vita, un inno al coraggio femminile e alla libertà di essere sé stessi, sempre e comunque.
Una notte sospesa tra sogno e verità
Roma, 21 marzo 1956. Le vie della capitale sono immerse nel silenzio, illuminate solo da lampioni che sembrano custodire un segreto. Anna Magnani cammina da sola, avvolta in un cappotto scuro, mentre attende una telefonata che potrebbe consacrarla per sempre: quella dell’Oscar per “La rosa tatuata”. È una notte che si fa metafora di tutta la sua esistenza, un attimo sospeso tra speranza e malinconia, tra la gloria che si avvicina e il dolore che non passa. Monica Guerritore trasforma questa attesa in un quadro cinematografico denso di poesia, dove il volto di Anna diventa paesaggio emotivo: le rughe come strade, gli occhi come finestre aperte sul cuore. È una Roma silenziosa e maestosa, che osserva la sua figlia più vera, in bilico tra passato e destino.
Il dolore dietro l’applauso
Dietro la fama, le luci e gli applausi, c’è una donna che sanguina. Anna affronta la ferita più profonda della sua vita: la separazione da Roberto Rossellini, l’uomo che ha amato più di ogni altro, e che l’ha abbandonata per Ingrid Bergman, un’altra diva, un altro universo. Ma anziché soccombere, Magnani reagisce trasformando il dolore in arte. È in questa lacerazione che nasce la sua potenza scenica, quell’energia inconfondibile che la renderà eterna. Guerritore restituisce con delicatezza questa metamorfosi: la donna che piange dietro le quinte, ma che sul palco diventa fuoco, luce, verità. Non c’è pietismo, solo umanità. È la storia di chi ha perso tutto, ma non ha mai perso sé stessa.
Attraverso gli occhi di chi l’ha amata
A guidare lo spettatore tra i capitoli della sua vita c’è Carol Levi, la giovane che diventerà la sua agente e confidente. Attraverso il suo sguardo scopriamo un’Anna intima, vulnerabile, ma anche ironica, ribelle, capace di ridere del destino. Carol diventa testimone di una carriera inarrestabile e di un’anima indomabile: le battaglie con Cinecittà, le delusioni, il ritorno al teatro, le passioni che consumano come il fuoco. In questo legame tra due donne, una icona e una che sta imparando a vivere, si riflette l’essenza stessa del film: la trasmissione di una forza, la nascita di un’eredità.
Un omaggio che parla al presente
Con Anna, Monica Guerritore firma un film che non è solo un biopic, ma un atto d’amore. Il suo sguardo non idealizza, ma comprende; non celebra, ma racconta. L’attrice-regista scava nei silenzi, nei piccoli gesti, nelle pieghe dell’animo umano, per restituire una Magnani che non appartiene solo al passato ma dialoga con il nostro presente. Perché Anna Magnani è ancora oggi un simbolo di autenticità, un’icona di resistenza e verità in un mondo che tende a mascherare tutto. La sua voce, ruvida e vibrante, attraversa i decenni e continua a parlare a chiunque abbia avuto il coraggio di non fingere.
Perché Anna è ancora tra noi
Vederla oggi, interpretata da Monica Guerritore, è come ritrovarla. Non un fantasma del cinema, ma una presenza viva che continua a insegnare cosa significa essere veri. Anna non è un film da guardare soltanto: è un’esperienza emotiva da attraversare, una dichiarazione di amore verso una donna che ha reso il dolore un linguaggio universale. Guerritore ne raccoglie l’eredità con rispetto e potenza, regalando al pubblico un racconto che non si dimentica.
