Dopo il successo di Canta ancora, premiata con il Nastro d’Argento 2025 e colonna sonora del film Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri, Arisa torna con un nuovo brano che tocca corde intime e universali. Nuvole, in uscita il 17 ottobre, è una ballata intensa che racconta la fragilità come un atto di coraggio, la fine come principio di rinascita. Un inno alla libertà, alla forza di rialzarsi anche quando tutto sembra dissolversi, come le nuvole dopo la tempesta.
Una poesia che nasce dal dolore
Arisa trasforma la sofferenza in melodia, raccontando l’amore nella sua forma più umana e imperfetta. Nuvole è il ritratto di una donna che attraversa la caduta per ritrovare se stessa. Ogni verso è un respiro sospeso tra malinconia e speranza, tra il desiderio di restare e il bisogno di volare via. “Nuvole di sogni come bolle di sapone nell’aria” apre la canzone con la delicatezza di un presagio: ciò che sembra eterno, svanisce lasciando spazio alla verità.
Un anno di trionfi e consapevolezze
Il brano arriva dopo un periodo luminoso per l’artista, che ha conquistato riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui il Filming Italy Los Angeles Best Original Song Award per Canta ancora. I suoi live in America e in Giappone hanno confermato una maturità artistica sempre più internazionale, mentre una sua fotografia è stata scelta per Faces, la mostra fotografica firmata ArtIcon ad Arles, in Francia. Segni di un percorso che unisce arte, autenticità e identità, dove ogni progetto diventa un riflesso sincero della sua evoluzione personale.
La fragilità come potere
In Nuvole convivono vulnerabilità e potenza, ombra e luce. Arisa canta di labbra che non baciano più ma feriscono, di mani che non accarezzano ma colpiscono, di un amore che da rifugio si trasforma in gabbia. Eppure, dentro la ferita, cresce un germoglio di libertà. È la consapevolezza di chi ha guardato in faccia il proprio dolore e ha imparato a conviverci senza paura. La sua voce, dolce e ruvida insieme, diventa lo specchio di ogni donna che sceglie di salvarsi da sola.
Il cielo dopo la tempesta
Il finale della canzone è pura catarsi: “E raccolgo le lacrime di ogni mattino, io ci impasterò il pane per la libertà.” Una frase che racchiude l’essenza di Nuvole: la trasformazione del dolore in nuova vita, della perdita in rinascita. Arisa non canta solo una storia d’amore finita, ma un viaggio emotivo che appartiene a tutti. Nuvole è il simbolo di chi non smette di sognare, anche quando il cielo cambia colore.
