Vitrea: alla Triennale la maestria italiana nel vetro d’autore

L’esposizione, allestita nelle sale della Triennale di Milano, ospita opere di ideazione internazionale e produzione italiana

Dal 5 maggio al 22 agosto 

É iniziata circa un mese fa e durerà fino al 22 agosto 2021 la mostra “Vitrea. Vetro italiano contemporaneo d’autore”. L’esposizione, allestita nelle sale della Triennale di Milano, ospita opere di ideazione internazionale e produzione italiana. Una raccolta delle migliori produzioni artistiche contemporanee del vetro d’autore, che splende in forme, tecniche e funzioni differenti.

Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture

La mostra è stata organizzata da Jean Blanchaert, storico, gallerista e curatore, in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Una partnership annuale tra quest’ultimo e la Triennale di Milano, che mira a presentare il ciclo di mostre “Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture”. Un progetto che dà voce all’eccellenza artigianale italiana e internazionale. Delle quattro esposizioni in programma, Vitrea è infatti la seconda dopo Mirabilia, dedicata all’artigianato milanese. La sua promozione si deve poi a vari enti, tra cui il Comune di Milano e la Fondazione Cariplo. E ancora, Le Stanze del Vetro, Promovetro, Corpus Vitrearum Medii Aevi Italia e International Council on Monuments and Sites.

A riempire con stile lo spazio Quadreria del museo meneghino sono 80 opere appartenenti a 40 artisti internazionali, tra artigiani e artisti/designer. Il meglio delle creazioni artistiche di alto artigianato più recenti, in cui a fare da protagonista è proprio il vetro. Un materiale dalla bellezza intramontabile, elegante e raffinato, che in queste opere germoglia nell’immaginazione internazionale e nasce dalle mani di artigiani italiani. Si tratta infatti di un ideale viaggio culturale che da Venezia raggiunge il Colle di Val d’Elsa e termina a Roma. Dalla tradizione di maestri vetrai muranesi, di Altare, Colle di Val d’Elsa, Empoli e Roma, tra le cui dita scorrono secoli di competenze tramandate. 

Un futuro incerto per il vetro d’autore

Come tutti i generi artistici, anche quello legato al vetro d’autore si declina in forme, colori e funzionalità diverse a seconda del gusto personale dell’artista. In questa esposizione viene sottolineata la varietà creativa della lavorazione contemporanea del vetro. C’è chi ne fa scultura e chi lo associa all’illuminazione. Chi ne fa opera figurativa e chi si dedica alle vetrate, spesso le vere protagoniste di chiese e monumenti dell’atmosfera solenne. L’esposizione prevede una selezione di vetrate in vetro soffiato, in vetro a lume, in vetro massello, in vetrofusione, in vetro mosaico e a stampo. E a fare compagnia al materiale protagonista, anche ferro e legno contribuiscono a dare un’impronta artigianale alle opere selezionate. 

L’ideazione creativa dell’allestimento si deve all’agenzia StudioMetria, con l’illuminazione di iGuzzini. Una scelta creativa che ha saputo combinare l’effimera essenza trasparente del vetro con la perfezione delle proporzioni e la leggerezza delle opere. Opere che come ricorda Rosa Barovier Mentasti, storica del vetro muranese, stanno attraversando un periodo difficile e necessitano della visibilità di questo tipo di eventi. Il futuro di vetrerie e maestri vetrai non può infatti considerare un’incertezza che porterebbe alla scomparsa di un’arte ricca di storia e di eccellenza artigianale.      

Un intero bagaglio di conoscenze e competenze quasi arcaiche, tradizionali, che va per l’appunto preservato e tutelato, come asserisce Franco Cologni, Presidente dell’omonima fondazione. “Pezzi espressivi che raccontano l’equilibrio dinamico tra creatività e maestria. Tra un coraggioso sguardo verso le nuove forme della bellezza, e una altrettanto coraggiosa salvaguardia di tecniche arcaiche e quasi misteriose, ma proprio per questo così importanti in una società dove gli eventi servono anche come pietre miliari per tutelare la memoria del bello, la poesia del futuro, l’utopia della meraviglia che è opera degli esseri umani”. 

di Greta Masè

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