La città del futuro in mostra alla Biennale

Salendo al secondo piano del padiglione russo alla Biennale di Venezia si compie un balzo nel futuro. L’enorme cupola palladiana dell’edificio, così come le altre stanze, è interamente ricoperta di codici QR: i tablet consegnati all’ingresso permettono di scansionarli, esplorare virtualmente i paesaggi e i progetti che sono stati selezionati per la mostra e accedere alle informazioni. Un viaggio nel quale immagini e video appaiono in sequenza casuale ad ogni attivazione del codice QR corrispondente, ricostruendo ogni volta nuove sequenze logiche e narrazioni sempre diverse.
No, non si tratta del set di un nuovo film di spionaggio, bensì del prototipo di “Skolkovo”, la <i-city> progettata e realizzata dal cabinetto di architettura SPEECH Tchoban&Kuznetsov, in collaborazione col curatore del padiglione russo, Sergei Tchoban, e col Direttore della Biennale, David Chipperfield. Il progetto è ancora in fase di elaborazione; scopo di questa <i-city>, che si pensa di costruire in Russia, è creare un ambiente di massimo comfort, adattando la moderna tecnologia alla vita urbana. Il visitatore si trova immerso in una nuova dimensione, dove ogni servizio e informazione è a sua diretta disposizione: i suoi interlocutori non saranno più media e istituzioni, ma la tecnologia.
Calzante simbolo della società contemporanea, “Skolkovo” è dunque una realtà in apparenza formattata, impersonale, indecifrabile, che però nasconde un universo completamente differente, incitandoci a compiere quello sforzo diimmaginazione necessario ad ogni crescita.

(di Chiara Lavagetto)

Lascia un commento

Your email address will not be published.