Venezia riapre le porte alla riflessione architettonica globale con la 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025, con una pre-apertura l’8 e 9 maggio riservata alla stampa e agli addetti ai lavori. A curare questa edizione è Carlo Ratti, architetto e ingegnere visionario, noto per il suo approccio interdisciplinare che fonde architettura, urbanistica e intelligenza artificiale.
Il tema scelto, “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.”, apre nuovi orizzonti su ciò che significa progettare oggi e domani, in un mondo in cui le sfide ambientali, tecnologiche e sociali impongono risposte radicalmente nuove.
Una Biennale diffusa, in dialogo con la città
Quest’anno, a causa dei lavori di restauro del Padiglione Centrale, la mostra si estende ancora di più nel tessuto urbano veneziano. Dai Giardini all’Arsenale, fino a una costellazione di luoghi inediti in tutta la città, Venezia si trasforma in un laboratorio a cielo aperto, dove architetti, artisti, pensatori e cittadini sono chiamati a immaginare nuove forme di convivenza e progettazione.
Una comunità globale in mostra
Oltre 750 partecipanti internazionali animano i padiglioni nazionali, molti dei quali affrontano temi urgenti come il cambiamento climatico, le migrazioni, la biofabbricazione e le tecnologie emergenti. Il Qatar debutta con Beyti Beytak, un progetto che indaga il significato dell’ospitalità nel contesto mediorientale; la Germania presenta Stresstest, una riflessione sulla resilienza urbana di fronte al caldo estremo; il Brasile porta al centro della scena le comunità amazzoniche come modelli di sostenibilità; il Canada sorprende con un’installazione che mostra in tempo reale la biofabbricazione tramite cianobatteri; mentre gli Stati Uniti esplorano l’architettura civica attraverso il concetto del “porch”, il portico, inteso come spazio di relazione e socialità.
Premi alla carriera e pensiero critico
I Leoni d’Oro alla Carriera di quest’anno sono stati assegnati all’architetto Italo Rota, per la sua capacità di fondere visione tecnologica e patrimonio culturale, e alla filosofa Donna Haraway, simbolo del pensiero critico postumano e femminista, la cui opera ha influenzato profondamente il dibattito sull’intelligenza e sul rapporto tra specie, corpo e spazio.
Non solo una mostra, ma un’esperienza
Oltre all’esposizione principale, il programma prevede eventi collaterali, talk, installazioni urbane e performance, che trasformeranno Venezia in un luogo di confronto aperto e dinamico. La Biennale 2025 si propone come una vera e propria “intelligenza collettiva” in azione, dove visitatori, curatori e cittadini diventano parte attiva di un racconto globale.

