Chanel Métiers d’art 2019-2020

Sfilata CHANEL

Il direttore creativo di Chanel, Virginie Viard, riporta i Métiers d’art dove tutto è cominciato, al Grand Palais di Parigi, luogo perfetto per rievocare i codici distintivi e la simbologia iconica della Maison.

Chanel torna a casa: Parigi, 31 Rue Cambon

Dopo aver girato il mondo, Chanel torna alle origini, dove nel 2002 venne presentata la prima sfilata Métiers d’art. Una collezione ready-to-wear fuori dai calendari delle classiche settimane della moda, sempre presentata nel mese di Dicembre. Métiers d’art si pone l’obiettivo di esaltare appunto i “mestieri d’arte” che stanno dietro il processo creativo del marchio, gli stessi che rendono possibile il sogno Chanel in tutte le sue forme. Parliamo di artigiani di altissimo livello tra cui ricamatori, calzolai, modellisti, produttori di piume, guanti e molto altro, che trasformano anno dopo anno l’essenza Chanel in realtà tangibile. Virginie Viard, dopo Roma, Shanghai, Edimburgo e molte altre, ha deciso insieme alla direzione di Sofia Coppola di riportare la collezione dove tutto è nato, ovvero nell’appartamento privato di Gabrielle Coco Chanel al Grand Palais. Situato al 31 Rue Cambon a Parigi, il Grand Palais è famoso per la sua leggendaria scala a specchi dove Coco amava nascondersi e guardare di soppiatto le modelle che sfilavano al piano terra. Ed è proprio da questa scala che Chanel Métiers d’art 2019-2020 ha visto le modelle iniziare a sfilare lo scorso 4 Dicembre.

Virginie Viard e il perfetto mix tra Coco e Karl

La scelta della location “intima” di Madame Chanel, dove risiedeva il suo atelier al primo piano e  la sua dimora privata al secondo, in cui accoglieva le più importanti personalità del tempo (allora suoi stretti amici), è dovuta ad un richiamo prettamente stilistico e simbolico. La doppia C, i tailleur, i numeri 5 e 31, le piume, i fiori, il bicolore, le perle, sono tutti tratti distintivi immediatamente riconoscibili nello stile intramontabile Chanel e riapparsi in questa collezione Métiers d’art. Gli stessi simboli e codici che Karl Lagerfeld aveva fatto suoi, riproponendoli costantemente in una chiave nuova che non fosse mai troppo distante da ciò che si è fatto in passato. “I have completely absorbed the Chanel codes. I saw Karl twist them so much. I have grown up here. I am a child of Karl and Gabrielle”; Così Virginie Viard spiega come dall’insieme di queste due forti visioni creative ha dato vita ad una collezione all’insegna della vera essenza di Chanel, portando in evidenza, capo dopo capo, ciò che ha contribuito a rendere la maison una delle più importanti al mondo.

I look della Chanel Métiers d’art 2019-2020

Sulla passerella tutto è iniziato con cappotti lunghi neri a doppio petto, con dettagli e cintura oro per impreziosire il punto vita, per poi subito passare a completi abbinati. A susseguirsi il nero fa spazio al bianco, al bicolore, da sempre presente in ogni collezione della casa di moda, per poi virare sui toni dell’arancio, viola e nude. Le gonne si fanno audaci con uno spacco centrale molto alto, per permettere un ampio movimento, ma la vera sorpresa è sicuramente un’altra: la vita bassa. Come anche nei pantaloni, la vita viene scoperta per essere arricchita da cinture e perle rimanendo pur sempre bon ton e mai volgare. Sono molti i vestiti arricchiti da piume, paillettes, fiori ricamati, caratterizzati da materiali leggeri e fluttuanti, specialmente per quelli da sera. Altre sorprese sono sicuramente i crop e le felpe, probabilmente indirizzati anche ad un pubblico più giovane, ma soprattutto le tute da sera sono un’assoluta novità. Per quanto riguarda gli accessori, le perle e i cerchietti spessi cavalcano la scena, insieme a mini bag con catena e i modelli iconici, come la Chanel 2.55. Che dire, Chanel rimarrà sempre Chanel, a prescindere dalla sua direzione artistica; ma bisogna proprio dire che Virginie è riuscita a stupirci.

 

di Alice Scandurra

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