Moda e Innovazione 2024

La vera innovazione nel fashion system è dettata dall’avanzamento dell’AI, sempre più inarrestabile nel suo beneficio a supporto dell’uomo; ma sarà davvero così?

di Pamela Romano

Nel 2024 appena arrivato se si parla di innovazione non si può non nominare l’AI (o IA in italiano, Intelligenza Artificiale). Che sia in termini scientifici o di moda o di vivibilità in generale, i risultati ottenuti nell’anno trascorso segneranno senza alcun dubbio quelli a venire. 

I protagonisti dell’AI

Prima di conoscere le innovazioni già apportate nel settore, bisogna introdurre i protagonisti di tale cambiamento. Primo tra tutti OpenAI, un laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale nato a San Francisco in California nel dicembre 2015, volto al beneficio per l’umanità. OpenAI è il padre di ChatGPT, una chatbot basata sul rapporto uomo-macchina che aiuta a risolvere problemi di svariato tipo, dal cambio ruota di un’auto alla scrittura di un saggio, da cui sono scaturiti i primi allarmi sulla messa a rischio della creatività, ragion per cui ChatGPT 2 non è stata resa pubblica sin da subito, per fare un esempio. Siamo in qualche modo sempre più vicini a una IAG (un’intelligenza artificiale generale), ovvero un’intelligenza che si avvicina sempre di più al modo in cui lavora il cervello umano, con la capacità di spaziare in più argomenti e quella che potrebbe definirsi una forma di autoconsapevolezza. 

Moda e AI

Ne avevamo avuto un accenno mentre le nostre vite erano in stand-by per via del Covid-19. La moda aveva già puntato al Metaverso in mancanza degli eventi dal vivo e vendendo NFT (Non Fungible Tokens) come fossero reali beni di lusso con i loro prezzi oltre la media. 

Ad oggi grazie all’Intelligenza Artificiale sono stati fatti vari esperimenti, più o meno riusciti. I benefici che l’AI sta già apportando nel settore della moda sono alla portata di tutti. In fatto di progettazione e ricerca, la case di moda sono agevolate da una più rapida realizzazione di un’intera collezione, come si è già visto con il brand newyorkese Collina Strada e la sua collezione SS24 creata attraverso lo studio da parte dell’AI dell’archivio del brand e realizzandone una sintesi ideale. Noi stessi direttamente siamo coinvolti in questo cambiamento, usufruendo del supporto dell’AI attraverso gli e-commerce in cui facciamo shopping, alcuni si avvolgono già di assistenti virtuali come Zalando, camerini dotati di avatar 3D e ricerca sempre più personalizzata in un’ottica sostenibile per evitare acquisti errati ed eventuali resi.

Siamo inoltre invasi dai cosiddetti deepfake, immagini realizzate dall’AI che hanno visto coinvolte svariate griffe della moda tra cui Moncler e Levi’s. Quest’ultima è stata additata per la scelta di utilizzare l’AI per la realizzazione di una campagna pubblicitaria che rappresentava diverse figure umane che potevano essere sostituite da persone vere come è sempre stato in quest’epoca incentrata sulla sensibilizzazione contro il body-shaming. Il brand si è giustificato con la voglia di sperimentare attraverso queste nuove potenzialità, ma il rischio di sentirsi facilmente sostituibili è già una realtà, non aumentata o virtuale, ma vera.

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