Valentino e il ritorno a Milano in occasione della PE 2021

Valentino

Valentino, dopo anni di défilé a Parigi, torna finalmente a sfilare a Milano con la collezione Primavera/Estate 2021, diventando indubbiamente l’evento clou della settimana della moda milanese

L’evento tanto atteso è arrivato: Valentino torna a sfilare a Milano

Una settimana della moda milanese da ricordare, e non solo per l’arrangiamento post-covid che ha visto le passerelle in modalità blended, metà online e metà sul luogo. Valentino torna a sfilare a Milano dopo ben 13 anni di défilé ambientati nel lussuosissimo Hotel Salomon De Rothschild a Parigi. Un evento che ha dell’incredibile se pensiamo che dalla faraonica location parigina si è passati ai capannoni delle Fonderie Macchi, nel cuore del quartiere industriale Bovisa. Sembra quasi un ossimoro, il simbolo dell’eleganza per eccellenza, quale è Valentino, sceglie per la sua collezione coed Primavera/Estate 2021 la durezza industriale della periferia. Ma in realtà non lo è per niente, perchè lo fa creando un’atmosfera del tutto magica. 120 ore di lavoro, 1200 fiori, 34 specie diverse provenienti da tutto il mondo, 160 luci, 14 riprese. Così il set scarno e freddo si trasforma grazie al flower designer Satoshi Kawamoto in un luogo emozionante, con fiori e piante che sembrano uscire dal grigio cemento e sparpagliati raggi di luce che entrano dalle alte finestre. A completare l’atmosfera, la straordinaria performance musicale di Labrinth, accompagnata da due vocalist e un pianoforte, rende possibile la magia.

Il romanticismo come driver per la collezione Valentino Primavera/Estate 2021

Sostenere il sistema moda italiano, valorizzarne i suoi cardini e il suo Dna in un momento difficile come questo”, così lo stilista spiega la motivazione dietro la decisione epocale di sfilare a Milano con la collezione uomo donna PE 2021. Una scelta che riguarda la fiducia in un momento così cupo, un sostegno alla Camera Nazionale della Moda per creare un nuovo futuro insieme, più radioso si spera. Un futuro che per Piccioli si rispecchia nel senso più ampio del significato della parola romanticismo: “Non è più solo estetica ma una questione più complessa e profonda che coincide con la definizione di individuo, libertà di espressione e diversità. Romanticismo non è solo essere carini e intriganti, ma avere un approccio preciso alla vita dettato dal sentimento e dalle emozioni, non certo una questione oggettiva”. Il concetto racchiude tutti gli aspetti del fashion show, a partire dalla scelta delle modelle: persone vere, non canoniche, non perfette; semplicemente unich,  come ciascuno nella realtà è.

Fiori e piante come metafora del periodo attuale

Si parte dal nero, asciutto e in tinta unita. Si prosegue con il marrone, il verde, per arrivare ai colori più vivaci e accattivanti. Una similitudine con le fasi vitali delle piante e dei fiori è quasi automatica, come lo è anche quella con il concetto di rinascita e prosperità per il futuro che ci attende. Così, la rivisitazione dei più importanti codici stilistici della maison rende questa collezione uomo-donna Valentino pregna dei significati più profondi, insieme alla semplice meraviglia dell’estetica di Piccioli. Leggeri e fluttuanti, long dress in chiffon si alternano a mini abiti in tinta unita, le camicie ampie si sposano a shorts e giacche, il macramè assume toni insolitamente daywear e non possono certo mancare i fiori iconici del brand. Assoluta novità è il jeans Valentino Levi’s nato dalla collaborazione con lo storico brand americano e accostato a morbide camicie dai colori tenui. Importanti anche gli accessori: l’iconico Rockstud diventa Roman Stud, con borchie giganti ma meno minacciose su scarpe rasoterra, tacchi rocchetto e bag. Per l’uomo il bermuda declinato in varie lunghezze si fa un must, e i satchel rettangolari in pelle conquistano la scena, insieme alla conversione generale a linee spiccatamente più morbide. Che dire, l’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena!

 

di Alice Scandurra 

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