Loewe SS 2022: una rinascita all’insegna dell’innovazione

Jonathan Anderson, direttore artistico di Loewe, ha dimostrato la sua voglia di sperimentare alla PFW con una collezione dalle linee scultoree

La sfilata di Loewe per la Spring/Summer 2022, presentata in occasione della Paris Fashion Week, testimonia un evidente desiderio di cambiamento e di novità. Questo nuovo approccio ha inizio già dalla scelta della location, che rappresenta un nuovo scenario, testimone delle scelte innovative del brand. Lo show si è infatti sviluppato nella sede della Garde Républicaine, abbandonando quella che ormai rappresentava la tradizionale ambientazione di Palazzo dell’Unesco. 

Tra cambiamenti e l’ispirazione manierista 

Il punto di rottura che Jonathan Anderson vuole esprimere con questa collezione viene attuato fin dal principio del processo creativo, caratterizzato dall’assenza di mood-board.

Ai mood-board, che generalmente raccolgono i concetti principali di una collezione, il direttore creativo ha preferito una più naturale casualità e fiducia nell’istinto. Questo approccio psicologico permette l’eliminazione di eventuali paletti, permettendo il libero scorrere del genio creativo. L’unico indizio, appuntato sul telefono del designer, è collegato all’utilizzo di colori pastello e di materiali fluidi come lo chiffon.

Per l’ispirazione principale Anderson attinge al mondo artistico, settore a cui si affida spesso, e più specificatamente alla pittura rinascimentale di Jacopo Carucci. Conosciuto come Pontormo ed esponente degli “eccentrici fiorentini”, è ricordato come uno dei pionieri della pittura manierista. Nella sfilata di Loewe si possono notare diversi dettagli tipici di questa corrente artistica, dalla complessità nella costruzione all’uso dei colori, fino all’uso del drappeggio.

Drappeggi e corpi aggiunti per una sfilata innovativa

Le due opere che sicuramente hanno più influenzato il designer britannico sono la “Visitazione” e la “Deposizione”. Qui oltre al drappeggio, che rappresenta il protagonista, vengono ripresi anche i cosiddetti “corpi aggiunti” che, in architettura, conferiscono maggiore volume a una struttura lineare. Jonathan Anderson gioca con questa tecnica, aumentando la struttura dei capi grazie all’aggiunta di mantelle sulle spalle, guglie appuntite all’altezza del ventre. 

E ancora, guglie metalliche che modellano il busto, rouges dagli ampi volumi, tagli improvvisi. Tra le protagoniste indiscusse della collezione ci sono le aperture frontali a formare una sorta di oblò, il cui materiale plastificato permette di intravedere il corpo sottostante. Il risultato è una collezione innovativa dalle forme geometriche e silhouettes scultoree. Impossibile non notare, a completamento di questi look contemporanei e complessi, le scarpe e i sandali dai tacchi eccentrici. Al posto del comune rialzamento infatti troviamo saponette, candeline, uova e smalti, che non deludono le aspettative dei più creativi.

Uno show che sicuramente si è fatto notare e che rappresenta un punto e a capo per la maison spagnola. 

di Carlotta Gasparato

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