Le Poetiche Progressioni della donna di Alberta Ferretti

Alberta Ferretti

Alberta Ferretti, tra eleganza ed estetica classica

Poetica progressione dell’eleganza, quella raccontata dalla donna di Alberta Ferretti per l’Autunno/Inverno 2019-2020. Linee e consistenze riportano alla luce un certo rispetto militare ed evocano allo stesso tempo un deciso carattere sofisticato. L’attitudine della donna ridefinisce il suo ruolo facendo appello solo ed esclusivamente a ciò che suo: l’eleganza. È questo il fascino di una storia ben raccontata attraverso i toni forbiti di un’estetica classica, esposta nelle pacate nuances del bianco, con le morbidezze del camoscio, le luci del lurex e l’alleggerito intervallarsi di rouches.

Daily wear dalle soluzioni imprevedibili

Si percepisce l’autenticità e l’indossabilità quotidiana di un’eleganza che veste la donna anche di giorno. Inaspettate le connotazioni e generose le uscite in cui il bianco si alterna ai toni del grigio e del tenue cipria/salmone. Sono le sfaccettature di una classicità in divisa ma assolutamente liberata dalla mascolinità e cosparsa della più intramontabile raffinatezza. Riesce Alberta Ferretti nell’intento di liberare il daily wear da soluzioni moda troppo prevedibili.

Le morbidezze del bianco vestono la donna da capo a piedi, con importanti stratificazioni culminate in cappelli gaucho. Classici tessuti messi al mondo nelle forme più classicheggianti si sposano in un insolito dialogo con il denim ecosostenibile dalle lavorazioni couture. Ancora ricercatezza sfaccettata nel rosato tuxedo con camicia tono su tono delicatamente adornata da morbidissime rouches.

Definite le spalle nella versione giorno, che sembrano assegnare i gradi del buon gusto ad una donna che poi stringe vita e caviglie in pantaloni morbidi, dediti questi ultimi a conferirle passo sicuro e consapevole.

Sparkling night

Sono più romantiche le declinazioni proposte da Alberta Ferretti per la sera, dove monospalla in patchwork mohair e lurex si imbellettano di luminose rouches plumetis. Eccentrica la scelta dello stripped-tuxedo e camicia coordinata in nero ed illuminata da toni metallici. Autonoma e consapevole la donna che in uno dei più eleganti e neri abiti da sera sembra quasi inserire le forme di una cravatta.

Moderata e assolutamente gradevole l’esplosione di pizzi, alternati a lurex e glitterato. Nella versione notte le spalle si definiscono ancora, ma nelle connotazioni meno geometriche di esagerati volumi monospalla, in cui cascate di pizzo le ricoprono e rouches – a volte – le ornano.

È eccentricità sofisticata quella andata in scena alla sfilata di Alberta Ferretti alla Milano Fashion Week, termine coniato dalla stilista stessa proprio per raccontare gli intenti di questi capi, inno di un’eleganza senza tempo. Dove tutto sembra essere postmoderno e post femminista, il forte carattere di questa donna, solitamente rivendicato con veemenza, viene qui preservato e protetto da morbidi cappotti, esagerati monospalla e soavi rouches. Una delicatezza classicheggiante come sinonimo di forza e rivendicazione.

Silenziosa e sofisticata, la dichiarazione di Alberta Ferretti fa venir voglia un po’ a chiunque di esser donna.

 

di Camilla Stella

Lascia un commento

Your email address will not be published.