La sfilata pop di Moschino tra quiz show e slot machines

Moschino

Continua il viaggio pop e di successo che da alcuni anni il direttore creativo di Moschino ha intrapreso insieme alla maison italiana. Che Jeremy Scott non sbagliasse un colpo ne eravamo certi, ma l’avreste immaginato che le passerelle milanesi si trasformassero nello studio di un game show?

Il tributo di Moschino agli anni Ottanta

La seconda giornata della Milano Fashion Week si conclude così, sul set della versione americana del gioco a premi “Ok, il prezzo è giusto!”; si alza il sipario e dei palcoscenici girevoli mostrano agli ospiti i premi in palio: una Ferrari, una lavatrice, un frigorifero, un tosaerba e altri elettrodomestici rigorosamente prezzati.

Ad aprire la sfilata Kaia Gerber, seguita da altre modelle con dei look che ripropongono la stampa del dollaro: le modelle dai capelli cotonatissimi sono le nuove vallette e diventano parte integrante del quiz televisivo.

Un salto nel passato con la tipica ironia che contraddistingue le ultime collezioni di Jeremy Scott; si ritorna all’epoca dei casinò, della leggerezza e del consumismo sfrenato degli anni Ottanta e ancora attuale. Non c’è però alcun tempo per pensare, perché tutti i riflettori sono puntati sugli abiti e gli accessori della collezione Autunno/Inverno 2019-2020.

La sensualità della donna Moschino

Lusso, colori accesi, volume e femminilità sono le parole d’ordine sulla passerella di Moschino: gli abiti che sfilano a Milano sono eleganti e luminosi, dalle tonalità oro e nero con semitrasparenze e drappeggi particolari. Non mancano poi il denim e gli abiti in pieno stile anni Ottanta dai colori vivacissimi e con stampe ispirate ai prodotti domestici.

Ad attirare l’attenzione soprattutto uno degli ultimi (e dei più divertenti) look a cavalcare il défilé: un abito verde con paillettes e lustrini, quasi celato da una lunga mantella a forma di piatto composto adatto per l’ora di cena. Il focus va anche sugli accessori, simili a opere d’arte di Andy Warhol: gli elettrodomestici diventano borsette e zaini simpatici; ed ecco sfilare persino un asciugacapelli, una lavatrice e un ferro da stiro in formato portaoggetti.

Il saluto finale di Jeremy Scott, dal 2013 al timone di Moschino, non ha lasciato alcun dubbio: lo stilista accolto dagli applausi di ospiti e modelle a bordo della sua Ferrari rossa farà parlare di sé ancora una volta!

 

di Giulia Minonne

Lascia un commento

Your email address will not be published.