La nuova Bottega Veneta riparte da Milano

Dopo il tecno-tour che ha visto Berlino e Detroit per le collezioni firmate Daniel Lee, è Milano la città da cui il brand riparte insieme a Matthieu Blazy

di Pamela Romano

In quella che sarà la nuova sede del marchio Bottega Veneta, Matthieu Blazy ha presentato la nuova era post Daniel Lee.

La location tenuta nascosta, come consuetudine dettata dalla scelta di comunicazione del brand, non era poi così segreta. Impossibile non riconoscere il verde parakeet che ha tappezzato tutte le finestre di quello che sarà il nuovo HQ Bottega Veneta nel 2023. Il palazzo si trova nel punto più centrale della città, all’angolo tra Via Tommaso Marino e Piazza San Fedele, che ospita la statua di Alessandro Manzoni.

Nuovo direttore creativo, già facente parte del team dell’ufficio stile, nuova sede, vecchia Milano. Dopo il tecno-tour che ha visto Berlino e Detroit per le collezioni denominate Salon 02 e 03 da Daniel Lee, è Milano la città da cui il brand riparte insieme a Matthieu Blazy

La sartoria di strada di Matthieu Blazy

La collezione Fall Winter 2022/23 riscrive i codici del basic di Bottega Veneta. Saranno stati gli anni in Calvin Klein insieme a Raf Simons a condurre Blazy verso il primo look canottiera e jeans in pelle trompe l’oeil?

Il nuovo direttore creativo definisce la collezione un tailoring streetwear, sembrerebbe un ossimoro, ma il designer spiega che la sartorialità è così intrinseca nella cultura italiana, che viene comunque vista per strada. La stessa strada che indica il movimento dei capolavori di Umberto Boccioni, l’artista futurista, di cui alcune opere sono all’interno del vicino Museo del 900, a cui il designer si è ispirato. “Perché Bottega Veneta è un’azienda di borse, quindi vai da qualche parte, non stai a casa” sostiene Blazy.

E cosa può dare movimento più delle frange in fatto di moda? Eccole quindi fare capolino sotto ai capi in pelle, come le maxi gonne indossate con pullover tinta unita e sotto gli abiti dalle spalline rinforzate e scollo profondo. Le frange trovano posto anche sulle spalle, ancora una volta su abiti in pelle. Di nuovo pelle su pantaloni, capispalla, completi e naturalmente cuissardes, nel classico intrecciato cabat. Le linee restano over, soprattutto nei look total fur, dall’effetto cocoon e dai toni naturali.

I colori della collezione

La palette della collezione è desaturata e profonda, composta da blu notte, marroni, rossi, verde bottiglia e viola. Le uniche fantasie sono frutto della lavorazione della maglieria, sia per gli abiti che per i maglioni con collo aperto. Paillettes, tulle e intarsi sugli abiti sfavillanti delle uscite finali, completati da lunghi guanti e una nuova doctor bag imbottita vista nelle varianti giallo, viola e bordeaux. Per concludere lo show con un effetto nude dal dettaglio funny sul seno. Senza la paura che Instagram lo banni, visto che Bottega Veneta non è ancora tornato sui social.

Focus sulla pelletteria

Nessuna cassette, l’iconica bag dal maxi intrecciato, nota anche in versione padded, in questo defilè. Tante novità tra le mani dei modelli e delle modelle, tra cui appunto molte handbag, da maxi pochette nel classico intrecciato a nuove forme borchiate a borse mono manico, e un nuovo modello della già fortunata Jodie, con manico rigido in oro. Da portare a spalla invece, cesti intrecciati doppi, che cadono uno davanti e uno dietro oppure con un manico a corda che termina con delle frange. 

La novità si vede e sente, chissà dove ancora ci condurrà Matthieu!

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