Fendi Couture SS 2022: la potenza delle donne

L'atmosfera suggestiva trasporta lo spettatore in un vero e proprio viaggio nel tempo anche grazie al set ad opera del design di Bureau Betak

Nella passera della Haute Couture di Parigi ritroviamo lo stilista Kim Jones dietro la collezione Primavera 2022. Un look che attinge alla fantasia dei miti antichi romani e alla realtà della bellezza della città eterna. 

Un copione molto simile alla sfilata di Dior, dove arte, architettura e scultura hanno un ruolo chiave e fanno da sfondo per l’evento nonché da matrice per l’ispirazione della collezione. Il messaggio è quello di dare valore alla storia in un’epoca in cui l’atemporalità sta rendendo il nostro quotidiano sempre più distaccato.

L’atmosfera suggestiva trasporta lo spettatore in un vero e proprio viaggio nel tempo anche grazie al set ad opera del design di Bureau Betak: le modelle sfilano con abiti da dee in un contesto astrale.

La valorizzazione della bellezza femminile

I tessuti si presentano come morbidi e fluidi, sono presenti drappeggi scintillanti con perle, perline e baguette luminose. Accessorio che fa da padrone sono i collant ricamati che fungono da seconda pelle, accompagnati da visoni, velluti e pelli trasformate. Gli abiti creano ombre e scie di seta duchesse, organza e altri tessuti opulenti per tutta la runway, senza rinunciare al tocco di luce e di sfarzo che cattura l’attenzione.

I colori tendono a essere scuri, dal nero al blu notte, con qualche tocco di rosso e di bianco. Anche le maxi stampe sui vestiti ricordano la magnificenza romana, abbinata a uno stile quasi austero con colli alti e spalle squadrate. Delfina Delettrez, l’Artistic Director Jewelry by Fendi, abbina una serie di gioielli studiati ad hoc per valorizzare la bellezza astrale della figura femminile: pietre cristalli e diamanti dai torni siderali e dalla luce potente.

Un misto di artigianalità e futurismo dona alla capsule una carica di energia trascendente che coniuga il passato con il presente, dove la donna la fa da padrona. 

di Camilla Prampolini

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