Marracash, il ritorno del King del rap

Fabio, Marracash o semplicemente Marra. Il suo esordio risale a quasi vent’anni fa, era il lontano 2004, erano gli anni della Dogo Gang

Gli esordi, la Dogo Gang e il successo

All’anagrafe Fabio Rizzo, siciliano di nascita, ma milanese d’appartenenza, conosciuto come Marracash; il suo nome d’arte lo deve alla propria infanzia, quando veniva chiamato dagli altri ragazzini “marocchino”, per le origini meridionali e quei tratti così marcati.

Fabio, Marracash o semplicemente Marra. Il suo esordio risale a quasi vent’anni fa. È il 2004, infatti, quando collabora al mixtape “PMC VS Club Dogo – The Official Mixtape”, nato dalla cooperazione tra i Club Dogo e la Porzione Massiccia Crew. Sono quelli gli anni della Dogo Gang, il collettivo formato dal rapper insieme ai Club Dogo, Vincenzo da Via Anfossi e Deleterio. 

La carriera solista prende vita con il primo album, “Marracash”, del 2008, il cui singolo “Badabum Cha Cha” diviene presto un tormentone. Due anni più tardi è la volta di “Fino a qui tutto bene”, il secondo album; il primo singolo estratto è “Stupido”.

Nel 2011 pubblica “King del rap”; l’album numero tre mostra numerosissime collaborazioni con artisti dell’hip-hop italiano, quali Fabri Fibra, Jake La Furia e Gué Pequeno. In questi anni Marracash annuncia anche la creazione dell’etichetta discografica indipendente, Roccia Music, con cui viene pubblicato “Genesi”, album costituito da brani registrati dagli artisti appartenenti a questo collettivo.

Il rapper continua comunque a pubblicare con la sua prima casa discografica, la Universal; escono così “Status” (2015) e “Santeria” (2016), realizzato in studio insieme a Gué Pequeno.

Gli ultimi album, la crisi e la rinascita: “Noi, loro, gli altri”

Dopo quasi tre anni di assenza dalle scene, Marracash torna con alcune collaborazioni e il concept album “Persona”, che, come spiega il cantante, “è figlio del superamento di un momento duro, cupo e disperato”. L’ispirazione è venuta dall’omonimo film di Ingmar Bergman e dal tema della crisi esistenziale, vissuta dal rapper, e del doppio: Fabio vs. Marracash. 

Due anni più tardi, con un post su Instagram, Marracash annuncia il settimo album “Noi, loro, gli altri”. Nato da una scrittura disperata durante un isolamento domiciliare di tre mesi, quest’ultima opera parla della società odierna, divisa in fazioni, ognuna con una propria identità da rivendicare. 

Come nell’album precedente (in cui avevano partecipato, tra gli altri, Gué Pequeno, Coez, Massimo Pericolo, Mahmood, Tha Supreme, Sfera Ebbasta, Madame, Cosmo) non mancano le collaborazioni, accreditate e non: ancora Gué Pequeno e Mahmood, ma anche Elodie, Joan Thiele, Calcutta, Fabri Fibra, Blanco e molti altri.

Il tour “Persone”, rimandato diverse volte a partire da marzo 2020, doveva iniziare a fine gennaio da Jesolo, ma è stato posticipato a maggio. Le date ad Assago da febbraio sono state rinviate a settembre 2022. È stata poi aggiunta una tappa all’Arena di Verona, la cui data non è ancora stata annunciata.

Sul versante privato sembra che le cose siano più complesse, testimone il video di “Crazy Love”, primo estratto dall’ultimo album, dove Marra duella con Elodie. Se l’amore tra il cantante e la collega sembra essersi eclissato (galeotto fu il singolo “Margarita”) la stella del King del rap, però, sembra più luminosa che mai.

di Maria Giulia Gatti

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