Martedì 20 maggio 2025, tre protagonisti centrali dell’inchiesta saranno ascoltati in diverse città italiane, riaccendendo l’attenzione su una vicenda che ha segnato profondamente l’opinione pubblica.
Il nuovo indagato: Andrea Sempio
Il nome di Andrea Sempio non è nuovo alle cronache del caso: amico storico di Marco Poggi, fratello della vittima, era già stato sfiorato dalle indagini, salvo poi essere escluso. Oggi però è ufficialmente indagato in concorso per l’omicidio, e sarà interrogato dalla Procura di Pavia. Il suo profilo è tornato d’attualità dopo che nuove analisi e riscontri investigativi hanno fatto emergere incongruenze mai del tutto chiarite, come alcune chiamate effettuate nei giorni dell’omicidio alla casa della famiglia Poggi.
Il condannato: Alberto Stasi
In contemporanea, verrà ascoltato anche Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per il delitto, oggi in regime di semilibertà dopo aver scontato parte della pena. A lui verrà chiesto conto della sua conoscenza con Sempio e delle eventuali relazioni fra i due all’epoca dei fatti. Le nuove indagini hanno infatti previsto anche l’acquisizione di profili genetici di amici comuni e delle cugine gemelle Cappa, con comparazioni sul DNA ritrovato sulla scena del crimine.
Marco Poggi, un testimone chiave
A Venezia sarà invece ascoltato Marco Poggi, fratello minore di Chiara, che oggi vive a Mestre. Amico di lunga data di Sempio, sarà chiamato a chiarire la natura dei rapporti con lui, non solo nel 2007 ma anche nelle recenti settimane, durante le quali – come riportato dal Corriere della Sera – i due si sarebbero sentiti spesso. Un dettaglio curioso che alimenta il mistero: Marco era in vacanza in Trentino il giorno dell’omicidio, ma Sempio avrebbe chiamato ripetutamente casa Poggi cercandolo, con telefonate rimaste senza risposta e su cui oggi gli inquirenti vogliono fare luce.
Riaprire il dolore, cercare la verità
Il ritorno dell’inchiesta sotto i riflettori porta inevitabilmente con sé una riapertura del dolore per la famiglia Poggi, che dopo anni di sentenze e certezze giudiziarie si ritrova coinvolta in un vortice emotivo e investigativo. Le nuove tecnologie forensi potrebbero contribuire a fare chiarezza o confermare quanto già stabilito. Ma se nulla cambierà, sarà difficile ignorare l’impatto di queste nuove indagini, forse riavviate senza una vera svolta.
Il nuovo sviluppo nel caso Garlasco lascia sospeso un interrogativo profondo: la giustizia sta cercando davvero la verità o inseguendo ombre già dissolte nel tempo?