Iva Zanicchi, il profumo di brodo caldo dei suoi ricordi

Un racconto affettuoso che intreccia ricordi, cucina e tradizione trasformando ogni ricetta in memoria viva.

a cura della Redazione

Un viaggio nelle memorie più intime, tra ricette di famiglia e sapori che raccontano una vita. Con Quel profumo di brodo caldo, Iva Zanicchi firma un libro che unisce cucina e ricordi in un unico racconto affettuoso. Un’opera che celebra la casa, gli affetti e quella tradizione culinaria capace di restituire conforto e identità.

La cucina come memoria

Il libro affonda le sue radici negli anni dell’infanzia di Iva Zanicchi, trascorsi sull’Appennino emiliano tra profumi forti, tavole imbandite e gesti semplici. È proprio da lì che nasce l’idea di raccontare la propria storia attraverso la cucina, un elemento che nella sua vita ha sempre significato unione, calore e famiglia. Ogni ricetta diventa così un frammento di passato: un pranzo domenicale, un inverno rigido, una risata condivisa, un racconto tramandato. La cucina, in queste pagine, è un archivio emotivo che custodisce legami e radici.

Piatti che raccontano una vita

Le ricette raccolte nel volume spaziano dalla tradizione emiliana ai sapori scoperti negli anni di tournée e viaggi. Ci sono i cappelletti in brodo, l’erbazzone e il ragù che profuma di casa, ma anche piatti inattesi come il borsch, lo strudel o la bouillabaisse, legati a momenti particolari della carriera dell’artista. Ogni preparazione è accompagnata da aneddoti personali, ricordi familiari e piccole rivelazioni, trasformando il libro in un percorso narrativo che va oltre il semplice ricettario. È come sfogliare un album di famiglia attraverso il gusto.

Una voce autentica e affettuosa

Il tono di Iva Zanicchi è caldo, diretto, quasi confidenziale. Racconta senza filtri la bambina che è stata, la donna che è diventata e i passaggi della sua vita che l’hanno segnata. Lontano dai riflettori e dalle scene televisive, emerge un volto più intimo, domestico e fragile. La cucina diventa il luogo simbolico dove ritrovarsi, guarire, sorridere, fare pace con il passato. Il cibo non è mai solo un ingrediente: è una storia, un’emozione, un legame che ritorna.

Un memoir gastronomico che profuma di casa

Quel profumo di brodo caldo è un libro che invita a rallentare, a riscoprire il valore della tavola e della memoria. È un racconto che parla a chi cerca autenticità, tradizione e conforto in un mondo che spesso corre troppo. Un memoir gastronomico che unisce nostalgia, identità e dolcezza, lasciando al lettore un senso di casa che resta anche dopo l’ultima pagina.

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