Bonus Mamme 2025: sostegno alle madri

Un aiuto concreto alle madri lavoratrici: fino a 480 euro con il Bonus Mamme 2025.

a cura della Redazione

Il governo ha confermato per il 2025 il nuovo Bonus Mamme, una misura pensata per sostenere le lavoratrici madri con figli minori e redditi medio-bassi. Introdotto con il Decreto Legge 95/2025, il bonus nasce per valorizzare la genitorialità e ridurre le disparità tra famiglia e lavoro, in un contesto ancora difficile per l’occupazione femminile in Italia.

A chi spetta il beneficio

Il bonus è destinato alle madri lavoratrici dipendenti o autonome con almeno due figli, di cui il più piccolo non deve superare i 10 anni. In alternativa, possono accedere anche le madri con tre o più figli, purché il più giovane abbia meno di 18 anni. Il reddito complessivo annuo non deve superare i 40.000 euro, come confermato da Sky TG24 e Confcommercio. Sono escluse le lavoratrici domestiche e chi già beneficia di altri sgravi contributivi legati alla maternità.

Importo e modalità di erogazione

Come specificato da RaiNews e Studio Corno, il Bonus Mamme 2025 ammonta a 40 euro al mese, per un totale massimo di 480 euro all’anno. Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione entro dicembre 2025 e non sarà soggetto a tassazione IRPEF o contributi previdenziali. Inoltre, non inciderà sul calcolo dell’ISEE, rendendolo pienamente cumulabile con altri sussidi familiari.

Domanda e tempistiche

Secondo INCA CGIL e Ministero del Lavoro, le modalità di richiesta verranno definite dall’INPS entro l’autunno. Le domande si presenteranno online tramite SPID o CIE, allegando la documentazione anagrafica e fiscale relativa ai figli. Il bonus non è automatico e potrà essere richiesto una sola volta per nucleo familiare. L’obiettivo è raggiungere circa 1 milione di madri beneficiarie in tutta Italia.

Una misura temporanea ma significativa

Il Bonus Mamme 2025 non è una misura strutturale ma temporanea, in vigore per l’anno solare in corso. Tuttavia, rappresenta un segnale importante per il riconoscimento del ruolo delle madri lavoratrici, con la possibilità che venga rifinanziato nel 2026 se le coperture economiche lo permetteranno.

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