Nan Goldin porta “This Will Not End Well” a Milano

Un viaggio emotivo e visivo nel cuore dell’arte di Nan Goldin, pura verità fotografica.

a cura della Redazione

Dal 11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, Pirelli HangarBicocca apre le sue Navate a una delle voci più radicali e commoventi della fotografia contemporanea: Nan Goldin.

Con la mostra “This Will Not End Well”, la celebre artista statunitense presenta per la prima volta in Italia una retrospettiva interamente dedicata al suo lavoro di filmmaker, un progetto monumentale che riunisce il più grande corpus di slideshow mai esposto. Curata da Roberta Tenconi con Lucia Aspesi, la mostra nasce in collaborazione con Moderna Museet (Stoccolma), Stedelijk Museum Amsterdam, Neue Nationalgalerie Berlino e Grand Palais Rmn Parigi, e si annuncia come uno degli appuntamenti più significativi dell’anno.

Un viaggio dentro l’occhio di chi ha vissuto tutto

«Ho sempre desiderato essere una filmmaker. I miei slideshow sono film composti da fotogrammi», dice Nan Goldin, che in questa retrospettiva trasforma le sue fotografie in un linguaggio cinematografico intimo e viscerale. All’interno di strutture architettoniche progettate da Hala Wardé, ogni slideshow diventa un padiglione, un microcosmo emotivo che insieme forma un intero villaggio di esperienze. L’esposizione intreccia la fragilità dell’esistenza e la sua incrollabile joie de vivre: da The Ballad of Sexual Dependency (1981–2022), capolavoro che ha ridefinito il modo di raccontare la realtà, a The Other Side (1992–2021), tributo al mondo trans, fino a Sisters, Saints, Sibyls (2004–2022), un potente viaggio nel dolore e nella rinascita. Ogni opera è una confessione, una memoria condivisa che diventa universale.

Nuove opere e suoni che respirano nello spazio

La mostra milanese include anche due nuovi slideshow mai presentati prima in Europa:

You Never Did Anything Wrong (2024), meditazione poetica sulla vita e sui cicli naturali, e Stendhal Syndrome (2024), ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, in cui i volti degli amici di Goldin si fondono con opere dei musei di tutto il mondo.

Ad accogliere il visitatore, la nuova installazione sonora “Bleeding” (2025) del collettivo Soundwalk Collective, realizzata in collaborazione con Goldin: un flusso immersivo di suoni ambientali registrati nelle precedenti tappe internazionali della mostra e ricomposti nello spazio come un respiro vivo. È un preludio sensoriale che introduce all’universo di Goldin, dove ogni immagine ha una voce e ogni silenzio è una ferita che vibra.

Un’artista che ha cambiato lo sguardo del mondo

Nata a Washington D.C. nel 1953, Nan Goldin ha rivoluzionato la fotografia raccontando l’intimità senza filtri: amori, amicizie, dipendenze, libertà e dolore. I suoi scatti sono stati presentati nei più importanti musei del mondo, dal MoMA di New York alla Tate Modern di Londra, e hanno influenzato generazioni di artisti e fotografi contemporanei. La sua militanza sociale è parte integrante della sua arte: con il gruppo P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), fondato nel 2017, Goldin ha denunciato la famiglia Sackler, simbolo della crisi degli oppioidi, portando i musei internazionali a rimuoverne il nome dai propri spazi. In questa retrospettiva, il suo sguardo torna a farsi urgente e poetico, una finestra sulla vulnerabilità e la forza dell’essere umano.

HangarBicocca, la cattedrale dell’arte contemporanea

Pirelli HangarBicocca, istituzione no profit tra le più importanti d’Europa, conferma il suo ruolo di piattaforma per la ricerca e la sperimentazione artistica. Con “This Will Not End Well”, trasforma ancora una volta le sue monumentali Navate in uno spazio di emozione e riflessione, dove luce, immagini e suono si intrecciano per restituire una narrazione sincera e profondamente umana.

Ogni padiglione è un frammento di vita, ogni opera una voce che continua a parlare anche dopo la fine della visione.

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