Notte di fuoco a Milano: auto in fiamme e paura in città

Undici auto bruciate nella notte milanese: indagini serrate per identificare il piromane responsabile.

a cura della Redazione

Una notte di paura ha scosso Milano, trasformando le tranquille vie della zona nord in uno scenario di fuoco e fumo. Tra le 21 e l’una di notte dell’8 ottobre, undici automobili parcheggiate sono state distrutte da una serie di incendi che, per dinamica e tempistica, lasciano pochi dubbi: si tratta di una mano dolosa. I vigili del fuoco sono intervenuti in più punti della città, lavorando per ore per spegnere i roghi e mettere in sicurezza l’area. Le indagini sono ora concentrate sull’identificazione del possibile responsabile, o dei responsabili, di quella che sembra una vera e propria scia di attacchi coordinati.

La notte dei roghi

Tutto è iniziato poco dopo le 21, con una prima segnalazione in via Monte Asolone. Nel giro di pochi minuti le chiamate si sono moltiplicate: nuove fiamme in via San Galdino, poi in viale Stefini, via Melchiorre Gioia e via Mac Mahon. In totale, undici auto sono state colpite, alcune ridotte a carcassa, altre gravemente danneggiate. Le squadre dei vigili del fuoco hanno dovuto muoversi rapidamente tra i diversi punti interessati, impegnate fino a tarda notte per domare gli incendi e impedire che si propagassero ulteriormente.

Un’azione deliberata

La simultaneità dei roghi, la vicinanza delle vie e la scelta di colpire solo veicoli parcheggiati non lasciano spazio al caso. Le autorità parlano di una serie dolosa, ipotizzando l’azione di un piromane o di un gruppo organizzato. Nessun ferito, ma il bilancio resta pesante: danni economici ingenti e un’ondata di paura tra i residenti. I carabinieri hanno già acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza e ascoltato i testimoni della zona. L’obiettivo: ricostruire i movimenti sospetti nelle ore precedenti all’inizio della serie di incendi.

Un quartiere sotto shock

I quartieri interessati, solitamente tranquilli e residenziali, si sono svegliati in un clima di smarrimento. Le immagini delle carcasse annerite hanno fatto il giro dei social, alimentando la rabbia e la preoccupazione dei cittadini. Molti residenti parlano di “atto intimidatorio” o di “gesto folle”. Le autorità invitano alla calma e chiedono collaborazione, mentre i controlli notturni sono già stati potenziati.

Le indagini e i prossimi passi

Nonostante l’assenza di rivendicazioni, la pista dolosa resta la più accreditata. Gli investigatori non escludono che l’autore possa aver agito con motivazioni personali o per vandalismo. Nel frattempo, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo e la polizia scientifica sta analizzando i resti dei veicoli per individuare eventuali acceleranti. Le prossime ore potrebbero essere decisive per dare un volto al responsabile e fermare l’escalation di roghi che ha messo in allerta l’intera città.

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