Intrigo, stile e ambiguità: Robin Wright e Olivia Cooke accendono Prime Video con una serie psicologica di rara eleganza, dove nulla è come sembra e il pericolo veste couture.
La perfezione è solo apparenza. Il dramma, invece, è reale.
In un settembre che si preannuncia ricco di debutti attesissimi, Prime Video punta tutto su un thriller psicologico raffinato e magnetico: The Girlfriend, disponibile dal 10 settembre in oltre 240 paesi, si candida a diventare il nuovo ossessione televisiva per chi ama l’intrigo avvolto nel velluto. Sei episodi, un cast stellare, e una storia dove ogni sorriso nasconde un secondo fine.
Al centro della narrazione c’è Laura, interpretata da una impeccabile Robin Wright, donna di successo, madre devota e moglie apparentemente felice. Ma il fragile equilibrio della sua vita patinata si infrange con l’arrivo di Cherry (una seducente e misteriosa Olivia Cooke), la nuova fidanzata del figlio. Giovane, brillante, affascinante, Cherry è l’elemento destabilizzante che trasforma una routine da copertina in una spirale di sospetti, manipolazioni e verità scomode.
Suspense psicologica tra ambienti di lusso e sguardi taglienti
Liberamente tratta dal romanzo omonimo di Michelle Frances, la serie è una riflessione sottile e tesa sulle dinamiche tossiche dell’apparenza. Ogni ambiente, ogni outfit, ogni gesto è studiato al millimetro: le stanze sono curate come set fotografici, le inquadrature sono taglienti come bisturi, e i dialoghi sono lussuosi nella forma quanto letali nella sostanza.
Non è solo una questione di estetica, anche se, va detto, The Girlfriend è visivamente sontuosa, ma di atmosfera. È la tensione elegante, rarefatta e sempre sul punto di esplodere che affascina. Gli interni sofisticati, i silenzi taglienti, la compostezza che si sgretola piano: tutto contribuisce a creare una narrazione ipnotica, dove il confine tra verità e paranoia diventa sempre più sfocato.
Due donne, un solo trono. E una guerra silenziosa fatta di sguardi.
Robin Wright, che è anche tra i produttori esecutivi della serie, regala una performance misurata e intensa, perfetta nel ruolo di una madre che lotta per proteggere ciò che resta della sua vita perfetta. Olivia Cooke, con la sua ambiguità disarmante, è l’antagonista ideale: dolce e glaciale, tenera e calcolatrice, fragile e impenetrabile.
Non si tratta solo di una lotta generazionale, ma di una guerra di potere, desiderio, gelosia e status. Un confronto sottile, che non ha bisogno di urla o violenza esplicita per far male: basta un invito a cena, un messaggio non letto, un sorriso troppo stretto. Il dramma si gioca nei dettagli, e The Girlfriend li sfrutta tutti.
Una serie da guardare come si sfoglia una rivista patinata, ma con i nervi tesi
Perfetta per un pubblico sofisticato e attento, The Girlfriend fonde glamour e tensione in un equilibrio raro, dove ogni episodio è costruito come un abito su misura: impeccabile in superficie, ma con le cuciture che rischiano di cedere da un momento all’altro. Ed è proprio lì, in quella crepa sottile, che si insinua il dubbio. E con esso, la bellezza del racconto.
The Girlfriend non è solo una serie. È un manifesto di eleganza oscura, un racconto di potere al femminile, un’esperienza visiva e sensoriale dove l’apparenza è un’arma e la verità un lusso che pochi possono permettersi.
