Una vita tra tennis e moda: Silvia Disderi

Bella, simpatica e determinata, Silvia Disderi avrebbe potuto fare l’indossatrice, invece ha dedicato la sua vita al tennis. Fino da giovanissima la bionda di origine Biellese ha impegnato le sue giornate con rigidi allenamenti che le hanno permesso, grazie soprattutto ad un notevole talento, di raggiungere ottimi risultati sia a livello nazionale che internazionale. Non ha rinunciato però alla passione per la moda, nel tempo libero ha sfilato su numerose passerelle e prestato il volto per svariati servizi fotografici. Oggi vive in Florida dove lavora come coach e proprio da li si racconta in questa intervista, con la stessa passione che l’ha resa una sportiva d’eccellenza.

Qual è stato il momento in cui hai deciso che avresti giocato a tennis come professione?
“All’età di 15 anni, dopo aver vinto il Campionato Italiano di Serie C nel 98’ad Arezzo, semifinale ai Campionati di Serie B e quarti di finale ai Campionati Assoluti di serie A, ho capito che il tennis poteva essere la mia vita e la mia professione. L’anno successivo venni convocata per giocare in Nazionale la “Nec World Youth Cup”, coppa del mondo giovanile under 16 in Australia e ho potuto confrontarmi con le migliori giocatrici del mondo. C’erano: Safina (ex numero uno del mondo, sorella di Marat Safin), Kuznetzova (ex n.2 del mondo)e molte altre. Partecipavano le tre giocatrici più forti di ogni paese. L’Italia in quella gara si posizionò all’ottavo posto, ma per me uscire da un paesino come Biella e andare in Australia è stata un’emozione unica. Nello stesso anno partecipai al primo torneo Futures ITF con montepremi di 10.000$ dove venni eliminata nei quarti di finale, mentre invece vinsi il torneo di doppio. L’anno dopo, nel 2000, partecipai grazie a una Wc (Wild Card), un ingresso diretto per le qualificazioni agli Internazionali d’Italia a Roma, persi contro la testa di serie n.2 Cara Black (n.52wta del ranking mondiale), sorella dei fratelli Black.”

In base alla tua esperienza come descriveresti brevemente l’ambiente tennistico?
“Il tennis è uno sport singolo, è uno sport che lo giochi, lo vivi e lo segui perché ogni settimana c’è un torneo e ogni settimana puoi giocare in una città’ diversa. Il tennis è allenarsi duramente, dare il meglio e il peggio di te, vincere o conoscere la sconfitta, gioire ma anche magari piangere, aver litigato per una riga presa, ma puoi anche far ripetere il punto al tuo avversario, essere l’eroe della giornata davanti ad un pubblico, oppure non era proprio la tua giornata, soffrire, ma essere riuscito a essere il vincitore, essere il  favorito ma aver perso clamorosamente, aver smesso per lunghi mesi causa infortuni, ma poi aver ripreso… Insomma sei tu e la tua racchetta. Nessun altro. I momenti di solitudine sono tanti, fa parte dell’individualità di questo sport, ma grazie a Skype e a internet riesco comunque a ritagliarmi del tempo. I tornei major (Grand Slam,Wta) sono fantastici, ho avuto la possibilità di giocare il torneo di Wta Acapulco con montepremi da 200.000$, il più bel torneo della mia vita. L’organizzazione era perfetta: tutto curato al minimo dettaglio, dall’hotel in cui alloggiavo sino al momento della gara, inclusa anche la trasportation, momento in cui ti vengono a prendere all’aeroporto e ti riportano indietro. I tornei ITF con montepremi inferiori invece, sono più duri e come si usa dire “Chi la dura la vince!” Il tennis è viaggiare 32 settimane all’anno con la tua racchetta e la tua valigia.”

Hai fatto molti sacrifici per arrivare dove sei oggi?
“Si, i sacrifici sono necessari se si vuole diventare forti. Prima di trasferirmi a Torino, tra i 12 e i 15 anni, appena finita l’ultima ora di lezione scolastica, per 3/4 volte a settimana mio padre faceva 100km all’andata  e 100km al ritorno, per portarmi a Torino ad allenarmi, perché a Biella, bellissima città nella quale sono nata, non c’erano giocatrici sufficientemente brave con le quali potevo confrontarmi. Abitualmente mangiavo il mio pranzo in macchina. Poi all’età di 18 anni, con un ranking n.327 wta al mondo, sono arrivati i primi infortuni tra cui un’operazione alla spalla destra. In quei momenti pensi di non poter più competere, emergono i dubbi e la paura di non poter più giocare, ma grazie ad un allenamento duro e costante ci si può rimettere in piedi.”

Per una sportiva come te è molto importante la forma fisica, come ti prendi cura del tuo corpo? Oltre agli allenamenti adotti un regine alimentare particolare?
“Ci tengo a restare in forma. La mia dieta quotidiana ormai è diventata un’abitudine e non mi crea troppi sacrifici. Riesco a bilanciare gli alimenti, mangio di tutto e frutta e verdura sono all’ordine del giorno. La mia origine italiana, per metà nordica e per l’altra metà mediterranea, mi ha consentito un’educazione alimentare sana e riconosciuta in tutto il mondo . Oltre al tennis che pratico tutto il giorno, mi piace anche andare in palestra dove pratico sessioni di aerobica e step.”

Ti interessa la moda? Qual è il tuo abbigliamento ideale e cosa ti piace indossare per le occasioni speciali?
“La moda è il mio primo hobby. E’ la mia passione più grande dopo il tennis. Mi piacciono da impazzire le sfilate di moda ma non concepisco e non apprezzo i fisici che sfilano. Le ragazze sono troppo magre. Dati i miei 105cm di gambe,1,83 cm di altezza quando ero più piccola, durante un torneo juniores internazionale a Milano (Saranno Famosi), sono stata notata da una agenzia di moda molto nota, dove mi chiedevano di lasciare la scuola e il tennis per trasferirmi a Milano ed intraprendere una carriera come modella, ma grazie la costanza e la determinazione di mio papà (grande appassionato di tennis) mi hanno aiutata a credere in me e ho preferito continuare nel mondo dello sport. Nonostante questo, crescendo, sono riuscita poi a togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Sono stata la protagonista del video musicale “Così Facile“, ho posato per alcuni servizi fotografici: Donna Moderna, Sergio Tacchini, Babolat (il mio sponsor) e vestendo i panni come protagonista per il catalogo sport-casual Autunno Inverno 2011 di Dimensione Danza. Inoltre ho sfilato tra Torino, Milano e Genova. Per un periodo breve ho lavorato anche per 2 trasmissioni televisive, una riguardante il calcio in onda su un canale piemontese (“Toro amore mio”) come ragazza email e l’altra riguardante il Casinò affianco, al presidente Ciccio Valenti e trasmessa su canale Lottomatica Tv nel 2013. Il mio abbigliamento ideale e quotidiano include i jeans e scarpe sportive Converse, ma per le occasioni importanti non manca mai il  tubino nero e scarpa con tacco di massimo 7 cm.”

In che modo trascorri il tempo libero lontano dal campo? Hai altri interessi?
“In questo momento ho la fortuna di vivere e di lavorare in Florida, precisamente a Boca Raton. Il poco tempo libero che ho, lo trascorro in palestra, insieme alla mia insegnate di aerobica e step, oppure in spiaggia avendo l’oceano a pochi passi da casa. Quando capita qualche servizio fotografico e qualche sfilata, mi sposto a Miami.”

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Ormai sono 3 anni che non sono più sul circuito internazionale, il mio best ranking è stato n.317esima WTA delle classifiche mondiali in singolo e n.190wta in doppio. Ho fatto una scelta di vita molto diversa scegliendo di andare via dall’Italia per vivere in Florida, dove lavoro come coach in un’accademia di tennis a livello internazionale. Sono tutto il giorno in campo con le bambine o le ragazze che vanno dai quattro anni di età sino ai 18. Nei miei progetti futuri c’è il sogno potermi realizzare come mamma e di poter trasmettere la mia esperienza ai miei figli che magari sceglieranno questo sport. Il mio sogno nel cassetto è Wimbledon. Chi lo sa, dato che non ci sono arrivata come giocatrice, magari potrei andarci in veste di allenatrice. E’ il torneo per eccellenza, si respira un’atmosfera magica con i suoi 41 campi tutti in erba vera, le sue tradizioni e il suo stile un po’ originale.”

 

di (Hilary Haaron Tiscione)

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