Svezzamento del bambino: come affrontarlo con consapevolezza e serenità

Svezzamento: iniziare attorno ai sei mesi, con calma, strumenti adeguati e osservazione.

a cura della Redazione

/

Quando si diventa genitori, ci si trova davanti a diverse tappe importanti da affrontare nel corso della crescita del proprio figlio.

Tra queste, rientra lo svezzamento.

Si tratta di un percorso che, soprattutto quando si è al primo figlio, capita di vedere con angoscia: non c’è motivo!

Con il giusto approccio, lo si può vivere con consapevolezza e serenità.

Quando iniziare lo svezzamento?

Non importa che si opti per svezzamento tradizionale o per autosvezzamento: in tutti i casi, è opportuno iniziare nel momento giusto.

Si sente molto spesso parlare di svezzamento che inizia a quattro o cinque mesi con la frutta: si tratta di un grave errore e, per fortuna, di un approccio che viene adottato sempre meno.

A quell’età, il neonato ha un apparato gastrointestinale non ancora pronto a ricevere alimenti diversi dal latte materno o dal latte formulato.

Le cose cambiano attorno ai 6 mesi. Attenzione: esistono altri requisiti da considerare!

Essenziale è che il piccolo provi interesse verso il cibo. Per consolidare questo aspetto, si può partire già dai primissimi mesi, portandolo in cucina – lo si può tenere sul seggiolone, nella sdraietta e sul tappetone gioco – mentre si preparano i pasti.

In questo modo, si favorisce la familiarità con il cibo come punto di riferimento per un approccio sensoriale completo, che sia anche all’insegna della scoperta tattile.

Altro requisito è la capacità, da parte del bambino, di stare seduto con supporto ridotti.

Fondamentale è ovviamente il seggiolone, che deve essere caratterizzato da un sostegno adeguato per la schiena.

Un ulteriore requisito essenziale per dare il via al viaggio dello svezzamento è la perdita del riflesso di estrusione.

I – purtroppo – numerosi video presenti sul web di bambini a cui viene somministrato l’omogeneizzato a pochi mesi lo mostrano chiaramente: non appena il cucchiaio si avvicina, il piccolo tira fuori la lingua.

Si tratta di un riflesso che si forma già nel periodo della gestazione, poco dopo la trentesima settimana di gravidanza e che ha lo scopo di impedire l’ingresso, nella bocca del bimbo, di qualsiasi alimento diverso dal latte.

Gli accessori giusti

Quando si avvicina l’inizio dello svezzamento, è normale fare mente locale su quello che è utile comprare.

La buona notizia? Non serve spendere cifre folli. In un periodo in cui il carovita è tra i fattori che stanno determinando la perdita di quota della natalità, risparmiare anche su queste spese è una scelta decisiva.

Oggi è possibile farlo in diversi modi e uno di questi è lo shopping sugli e-commerce di farmacia, i cui numeri continuano a crescere anche grazie ai prezzi oggettivamente vantaggiosi (se ti interessano in particolare accessori per l’alimentazione durante la prima infanzia, scopri gli sconti di Farmacia Loreto).

Chiarita questa premessa, vediamo qualche consiglio specifico su cosa comprare.

Molto utile è puntare sui piatti di silicone già divisi con gli spazi dedicati ai vari nutrienti: in questo modo, già dai primissimi approcci con il cibo solido o semi solido il bambino comincia ad apprendere la differenza fra i principi nutritivi e le proporzioni ideali per una dieta sana.

Per quanto riguarda le posate, si può partire con quelle in silicone alimentare per poi passare, dopo un po’ di tempo, all’acciaio (fondamentale è che siano di uno spessore adeguato).

Cosa dire, invece, degli strumenti per bere acqua? Innanzitutto, che prima dei 6 mesi è importante non offrirla, in quanto il latte, sia materno, sia artificiale, è in grado di soddisfare il fabbisogno relativo all’idratazione.

Con l’inizio dello svezzamento si può partire senza problemi, evitando, però, accessori come i bicchieri con il beccuccio.

Ottima è la borraccia, da scegliere possibilmente in materiali antisettici come l’acciaio. Suggerimento finale: tra le varie borracce, sono comodissime quelle il cui coperchio si trasforma in un pratico bicchiere (permettono al bambino di imparare a bere e tirano fuori dai guai quando ci si trova fuori casa).

Lascia un commento

Your email address will not be published.