Milano ama sorprendere. Lo fa con la moda, con l’arte, con l’architettura. Ora lo fa anche a tavola. Dal tredicesimo piano dell’Uptown Palace, in via Santa Sofia, si apre Orizzonti: non un semplice ristorante, ma un’esperienza sospesa tra città e cielo, tra memoria e innovazione, tra cucina e design.
Un nome che è già manifesto
“Orizzonti” non è solo una vista mozzafiato: è un’idea di apertura. Da qui lo sguardo corre dal Duomo alle Alpi, disegnando la mappa di una Milano che cambia pelle senza dimenticare le radici. È proprio questo il punto di partenza di uno spazio che invita a guardare oltre, a osare con gusto e stile.
L’architettura del piacere
Il progetto d’interni parla la lingua dei materiali nobili: il marmo Zebrato che segna il pavimento, il lungo social table in Silver Stream che diventa luogo d’incontro e condivisione, le sculture della collezione Velata Drapes che trasformano la pietra in tessuto poetico. Ogni dettaglio è pensato per amplificare la sensazione di essere sospesi, in un equilibrio tra leggerezza e solidità.
La luce, firmata Flos, costruisce atmosfere intime e raffinate, mentre il soffitto Rockfon garantisce un’acustica perfetta. Non un ristorante, dunque, ma una vera scenografia urbana dove ogni cena diventa un atto teatrale.
La regia in cucina: Luca Pedata
La cucina ha il volto e l’anima di Luca Pedata, classe 1989, allievo di Carlo Cracco e interprete di una filosofia chiara: tradizione mediterranea rivisitata, rispetto per la stagionalità, attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi.
Pedata non racconta solo piatti, ma storie: i Cappelletti alla Genovese 360° che trasformano la cucina del recupero in gesto contemporaneo; l enigma giocoso di “Uovo o Provola?”, dove la percezione visiva si scontra con la memoria gustativa; la Pastiera Cruda, un dessert che riporta l’infanzia in chiave minimalista e sorprendente.
D’estate il menù si apre a suggestioni fresche e raffinate: capesante con caviale e anguria, spaghettoni con datterino e lardo di seppia, ricciola all’acqua pazza. Ogni piatto è un invito a viaggiare, pur restando a Milano.
Un brindisi con vista
La carta dei vini è una collezione curata di oltre 200 etichette, con sommelier dedicato. Champagne, grandi rossi italiani, bollicine di ricerca: ogni calice dialoga con il panorama e con la cucina, amplificando le sensazioni. Il menù degustazione, a circa 95 euro, è un biglietto per un viaggio sensoriale che unisce il piacere del palato all’emozione dello sguardo.
Milano, capitale del futuro
In un momento in cui la ristorazione milanese cerca nuove direzioni, Orizzonti propone un modello diverso: casual fine dining che non intimorisce, ma accoglie. Lusso che non ostenta, ma racconta. Un luogo dove si celebra il tempo – quello speso a tavola, quello dedicato alla condivisione, quello che Milano regala dal suo skyline.Non è un caso che il nome sia plurale: Orizzonti è molte cose insieme. È cucina che innova senza dimenticare. È design che emoziona senza invadere. È città che si specchia in se stessa e, dall’alto, sogna più lontano.



