One to One, il documentario firmato da Kevin Macdonald, ci porta nel cuore pulsante di quel periodo: i due anni (1971-1973) vissuti da Lennon e Yoko Ono nel Greenwich Village di New York, tra utopie, concerti benefici e sorveglianza dell’FBI.
Lennon dopo i Beatles: tra arte, attivismo e paranoia
Il film non ha bisogno di interviste contemporanee. Utilizza solo materiale d’archivio: telefonate registrate, apparizioni televisive, filmati d’epoca. Una scelta che immerge lo spettatore in quegli anni tesi e vibranti, in cui John e Yoko si trovano a combattere battaglie sociali e personali a ritmo di musica e rivoluzione.
Reduce dallo scioglimento dei Beatles, Lennon si rifugia a New York con Yoko Ono, cercando di distanziarsi dai rimpianti britannici e dalla stampa che la incolpava per la fine della band. Nella Grande Mela, però, trova nuovi nemici: il governo statunitense, l’FBI e un clima politico sempre più ostile nei confronti di chi osa sognare un cambiamento radicale.
Le sue frequentazioni diventano “pericolose”: Allen Ginsberg, le Pantere Bianche, i movimenti pacifisti, i contestatori del presidente Nixon. Lennon diventa un simbolo della controcultura, ma anche un sorvegliato speciale. Registra persino le sue conversazioni, convinto – a ragione – di essere sotto controllo.
Il concerto che ha fatto la storia
Il titolo One to One fa riferimento al leggendario concerto benefico del 1972, l’unico show completo tenuto da Lennon dopo la fine dei Beatles. Un evento creato per raccogliere fondi per la Willowbrook State School, un istituto per bambini disabili in condizioni estreme. Il documentario dedica una sequenza toccante proprio alla storia della scuola, che Lennon e Yoko cercarono di cambiare con l’arma più potente che conoscevano: la musica.
Il significato di One to One va oltre l’evento. È una dichiarazione d’amore verso un’umanità ferita, verso l’idea che ogni individuo meriti cura e attenzione. È il sogno utopico di una società più giusta, visto attraverso gli occhi (e il cuore) di due artisti che hanno fatto dell’impegno la loro missione.
Un ritratto intimo, autentico, necessario
Macdonald costruisce un racconto emotivo, visionario e politico allo stesso tempo. Ogni brano, da Jealous Guy a Imagine, da Mother a Come Together, è un frammento di verità, un pezzo di anima. Lennon appare fragile, generoso, profondamente umano. Un genio semplice, capace di fidarsi troppo e di amare immensamente. La sua parabola si spezza tragicamente nel 1980, per mano di Mark Chapman, ma One to One restituisce l’energia vitale che ha attraversato i suoi giorni newyorkesi.
Non è solo un film su Lennon: è un documento su un’epoca. Un’immersione sensoriale e storica nel caos creativo e nella ribellione degli anni ’70. Un viaggio potente, emozionante, politico. E soprattutto, profondamente necessario.