Un viaggio teatrale che mescola musica, memoria e ironia, dove Joe Bastianich si mette a nudo davanti al pubblico, raccontando successi, cadute e rinascite attraverso il linguaggio universale del denaro. Tra palco e ristorazione, tra sogni americani e radici friulane, “Money, Il bilancio di una vita” è un racconto di autenticità e passione che trasforma la finanza personale in teatro, con la regia di Massimo Navone e la drammaturgia di Tobia Rossi.
Un ristorante che diventa palcoscenico
Lo spettacolo si apre nel retro di un ristorante immaginario, a luci spente e porte chiuse. Da questo spazio quotidiano nasce una metamorfosi: la cucina si trasforma in teatro, il bancone in ribalta, e i camerieri diventano attori. È qui che Joe Bastianich intreccia ricordi, musica dal vivo e riflessioni sulla vita, fondendo i due mondi che più lo rappresentano, quello della ristorazione e quello dello spettacolo.
Tra New York e Friuli, il racconto di un uomo
Il viaggio di Bastianich attraversa continenti e generazioni: dalla New York degli anni Settanta ai locali italiani, dai fallimenti imprenditoriali alle rinascite personali. Sul palco emergono figure familiari e memorie collettive, la nonna migrante, il padre nel Bronx, i soci e i clienti, che diventano simboli universali di lavoro, sacrificio e desiderio. La musica dal vivo accompagna il racconto, alternando brani originali e classici rivisitati.
Il denaro come specchio dell’esistenza
“Money” affronta senza timore un tema scomodo ma fondamentale: il rapporto con i soldi. Non solo ricchezza o fallimento, ma misura del tempo, delle scelte e dei valori. Bastianich invita il pubblico a riflettere sul proprio bilancio, tra ambizione e vulnerabilità, tra potere e libertà. Come nella vita, non ci sono risposte definitive, solo la possibilità di guardarsi allo specchio con sincerità.
Uno show tra realtà e visione
Con l’accompagnamento della band e una scenografia che evolve dal reale al visionario, “Money – Il bilancio di una vita” si fa esperienza sensoriale: musica, parole e immagini dialogano in un flusso emotivo continuo. Ridere, emozionarsi, interrogarsi: il pubblico diventa parte dello spettacolo, in un dialogo diretto con Bastianich che rompe ogni barriera tra palco e platea.
