Il Maestro: quando il tennis diventa un’elegante lezione di vita

Alla Mostra del Cinema di Venezia 82, Andrea Di Stefano firma un film che svela la bellezza della fragilità

a cura della Redazione

Sul tappeto rosso di Venezia 82, tra abiti da sogno e sguardi curiosi, a rubare la scena non è stata solo la moda. Il Maestro, diretto da Andrea Di Stefano, ha portato sul grande schermo un racconto di sorprendente delicatezza, capace di trasformare il campo da tennis in un palcoscenico di emozioni e di vita.

Il film intreccia due esistenze apparentemente lontane: quella di Raul Gatti (Pierfrancesco Favino), ex campione ormai in declino, e quella del giovane Felice (Tiziano Menichelli), promessa fragile schiacciata da un padre esigente. Il loro incontro genera un duetto narrativo intenso, fatto di silenzi, errori e sguardi che pesano più di mille parole.

Favino veste Raul con la forza discreta di un abito sartoriale segnato dal tempo: logorato, ma ancora capace di fascino magnetico. Con la sua consueta intensità, l’attore porta sullo schermo un personaggio che vibra di umanità imperfetta, oscillando tra ironia e malinconia. È un ruolo che gli calza addosso come un capo couture su misura, capace di rivelarne la potenza scenica e, al tempo stesso, la leggerezza sorprendente. La sua interpretazione conferma perché Favino è oggi il volto più internazionale del cinema italiano: credibile in ogni sfumatura, elegante in ogni gesto, magnetico come un accessorio che definisce lo stile di un’intera collezione.

La regia di Di Stefano sceglie la sobrietà come lusso, preferendo gesti minimi e atmosfere intime ai clamori della competizione. Il film non parla di coppe né di medaglie, ma di sconfitte che educano, di fragilità che diventano forza, di legami che si cuciono lentamente come un capo d’alta moda.Il Maestro è un’opera che brilla di autenticità: elegante, misurata, intensa. Un film che ci ricorda che la vera vittoria, come il vero lusso, non sta nell’ostentazione, ma nella capacità di riconoscere il valore nascosto nelle crepe.

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