I Roses: quando l’amore diventa una guerra silenziosa

I Roses, prodotto da Searchlight Pictures e diretto da Jay Roach, è una rivisitazione moderna e audace di un classico indimenticabile: La guerra dei Roses del 1989

a cura della Redazione

La perfezione, spesso, è solo un’illusione. Ivy (Olivia Colman) e Theo (Benedict Cumberbatch) sembrano incarnare l’immagine della coppia ideale: carriere brillanti, una famiglia affiatata, un matrimonio solido. Ma sotto la superficie patinata si nasconde una frattura destinata a esplodere. Con l’avanzare delle rispettive ambizioni, quello che appare come un amore inossidabile si trasforma in un campo di battaglia domestico, dove la competizione prende il posto della complicità e il risentimento diventa la vera lingua parlata tra le mura di casa.

I Roses, prodotto da Searchlight Pictures e diretto da Jay Roach – regista capace di muoversi con abilità tra satira pungente e commedia (Bombshell – La voce dello scandalo, Austin Powers) – è una rivisitazione moderna e audace di un classico indimenticabile: La guerra dei Roses del 1989, tratto dal romanzo di Warren Adler. Se il film originale era un graffiante affresco sul logorarsi di un matrimonio perfetto, questa nuova versione trasporta il conflitto in un contesto contemporaneo, dove le carriere, il successo e l’immagine pubblica diventano le nuove armi di distruzione sentimentale.

Un cast stellare

La forza de I Roses risiede anche nel suo cast di altissimo livello. A guidarlo, due interpreti che hanno fatto della complessità psicologica il loro marchio di fabbrica: Olivia Colman, premio Oscar® per La Favorita e recentemente acclamata in Cattiverie a domicilio, e Benedict Cumberbatch, volto iconico della Marvel con Doctor Strange e candidato all’Oscar® per Il potere del cane.

Ad arricchire la pellicola troviamo Andy Samberg (Palm Springs), la premio Oscar® Allison Janney (Tonya), Belinda Bromilow (The Great), Sunita Mani (GLOW), Ncuti Gatwa (Barbie, Doctor Who), Jamie Demetriou (Fleabag), Zoë Chao (Nightbitch) e Kate McKinnon (Barbie, Ghostbusters). Una squadra corale che promette di portare sfumature di ironia, sarcasmo e umanità a una storia che alterna momenti di leggerezza a esplosioni di tensione.

Una sceneggiatura tagliente

La penna di Tony McNamara, candidato all’Oscar® per Povere Creature! e già autore della brillante La Favorita, garantisce un intreccio capace di bilanciare satira sociale e dramma intimo. I dialoghi sono il cuore pulsante del film: battute affilate che si trasformano in armi, rivelando come dietro le maschere della coppia perfetta si celi un conflitto insanabile.

Temi universali, sguardo moderno

I Roses non è solo una commedia nera sulla disgregazione di un matrimonio, ma anche un racconto attualissimo sul peso delle aspettative, sul fragile equilibrio tra vita privata e ambizioni professionali, e su come l’amore, se contaminato dalla rivalità, possa degenerare in una spirale autodistruttiva. In un’epoca in cui l’immagine conta quanto – se non più – della sostanza, la pellicola diventa uno specchio dei rapporti di oggi: relazioni che si nutrono di successo e visibilità, ma che rischiano di implodere non appena il potere si sbilancia da un lato.

L’eredità di un cult

Confrontarsi con La guerra dei Roses non è semplice: il film del 1989 è entrato nell’immaginario collettivo come una delle satire matrimoniali più crude e brillanti mai realizzate. Ma Jay Roach e Tony McNamara non cercano una mera imitazione: reinterpretano quella storia feroce e tragicomica con un linguaggio nuovo, mantenendo intatta l’essenza della lotta di coppia, ma trasportandola in un mondo dove il successo professionale e la reputazione pubblica sono i veri detonatori di conflitti.

I Roses promette di essere una delle pellicole più discusse della stagione: un film che fa ridere e riflettere, che mette a nudo le fragilità dietro la perfezione e ci ricorda come, talvolta, l’amore possa trasformarsi nella guerra più spietata di tutte.

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