Couture: la fragilità dietro la bellezza

Un viaggio intenso tra moda e anima, dove la fragilità diventa il volto più autentico della bellezza.

a cura della Redazione

Nel cuore pulsante della Fashion Week di Parigi, tra riflettori abbaglianti, musiche elettriche e passerelle che sembrano sospese nel tempo, nasce Couture, il nuovo film diretto da Alice Winocour. Un dramma raffinato e visivamente magnetico, dove il mondo della moda si intreccia con i temi più intimi dell’animo umano: la paura, il desiderio e la ricerca di sé. Protagonista un cast di grande intensità, con Angelina Jolie, Louis Garrel ed Ella Rumpf, in una pellicola distribuita da Plaion Pictures che promette di emozionare e far riflettere.

Tre donne, tre destini che si incrociano

La regista Maxine (Angelina Jolie) arriva a Parigi per girare un video dedicato a un importante evento di moda. È un incarico che accetta per necessità economiche, ma dietro la sua compostezza si nasconde un mondo che vacilla. Il divorzio, le difficoltà familiari e una diagnosi medica inaspettata la costringono a guardarsi dentro, a fare i conti con la propria vulnerabilità. In lei convivono forza e fragilità, ambizione e paura: un ritratto autentico di una donna che, nel momento più buio, riscopre la luce della verità.

Angèle, l’arte come rifugio

Accanto a Maxine c’è Angèle (Ella Rumpf), una truccatrice di talento che sogna di diventare scrittrice. Vive la moda da dietro le quinte, osservandone il lato più umano, fatto di sguardi stanchi e sorrisi costruiti. Nei suoi gesti quotidiani, tra pennelli e rossetti, si nasconde una sensibilità capace di trasformare la superficie in racconto, il maquillage in metafora. È attraverso il suo sguardo che il film ci invita a leggere il mondo della couture non come pura apparenza, ma come un palcoscenico di anime in cerca di libertà.

Ada, il coraggio della giovinezza

Ada (Anyier Anei) è la più giovane delle tre: una studentessa di farmacia di appena diciotto anni, originaria di Nairobi, che si ritrova catapultata nell’universo vertiginoso della moda parigina. Lì dove ogni sorriso è una promessa e ogni passo può cambiare un destino, Ada scopre la forza di non farsi definire dagli altri. Il suo percorso è un inno alla resilienza, al coraggio di restare sé stessi anche quando tutto intorno invita a fingere.

La moda come metafora dell’anima

Con Couture, Alice Winocour costruisce un film di straordinaria delicatezza, dove la moda non è solo sfondo, ma specchio delle emozioni. Le passerelle diventano luoghi simbolici, spazi in cui le protagoniste si spogliano, non dei vestiti, ma delle maschere. In un mondo che celebra la perfezione, Couture sussurra la potenza dell’imperfezione, trasformando la fragilità in una forma d’arte.

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