Alice Alison e il coraggio di rinascere: “Je Ne Me Vois Plus” è una carezza dopo la tempesta

Alice Alison, con “Je Ne Me Vois Plus”, racconta la fine di un legame tossico e la propria rinascita, aprendo un nuovo capitolo artistico e personale.

di Giovanni D'Ambrosio

C’è un momento, nella vita di ogni anima sensibile, in cui smettere di riconoscersi diventa l’unico modo per ritrovarsi davvero. È da questo spazio fragile e luminoso che nasce “Je Ne Me Vois Plus”, il nuovo singolo di Alice Alison, disponibile da venerdì 17 ottobre, in radio e in digitale (ascolta qui).

Cantautrice, autrice e performer dall’animo fiabesco e spirito bohemien, Alice Alison intreccia nella sua voce e nella sua scrittura il fascino della chanson française e la delicatezza del cantautorato italiano, con una sensibilità che sa farsi racconto universale.

Prodotta da Giovanni Antonicelli e scritta insieme a Diego Esposito“Je Ne Me Vois Plus” è un viaggio dentro la fine di un legame tossico, un lento risveglio dopo l’ombra, la cronaca intima di un’anima che si spoglia delle proprie catene per riscoprirsi libera.

Tra melodie eleganti e parole che feriscono con dolcezza, il brano esplora il malessere, i confronti interiori, e quella fragile linea tra dolore e rinascita.

«Ci sono evoluzioni che la nostra anima è chiamata a vivere se vogliamo crescere, racconta Alice, e spesso per arrivarci dobbiamo attraversare un malessere o un “caso umano” che ci insegna qualcosa. Tutto ciò che conoscevo non mi apparteneva più. Non conoscevo nemmeno più me stessa. Ma da quel vuoto è nata una nuova versione di me, più ricca, più vera, più appagante.»

Nata a Milano, Alice Accardi, in arte Alice Alison, ha costruito il suo universo musicale dopo anni di studio, esperienze televisive (tra cui Sanremo Lab), spettacoli teatrali e collaborazioni che hanno affinato la sua capacità di trasformare la vulnerabilità in arte. Il suo primo EP, “Cuore in Lock Down” (2020), aveva già svelato un mondo interiore vibrante e sincero; oggi, con “Je Ne Me Vois Plus”, apre un nuovo capitolo fatto di consapevolezza, introspezione e coraggio emotivo.

Come un sogno che si dissolve all’alba, la voce di Alice Alison sussurra e poi si innalza, raccontando la delicatezza di chi impara ad amarsi dopo essersi perso.

Un invito a guardarsi allo specchio e, finalmente, riconoscersi.

Non più nella versione di ieri, ma in quella di oggi, luminosa, imperfetta, viva.

Nel brano “Je Ne Me Vois Plus” canti la perdita e la rinascita di sé. Quando hai capito che quella confusione interiore stava diventando una nuova consapevolezza, e non più solo dolore?

Quando un giorno mi sono alzata e ho deciso che quel merdosissimo piccolo “io”, che continuava a intrufolarsi nella mia mente tentando invano di controllarla, allontanandomi sempre di più dal mio sacro Sé, dalla Dea che è in me e dallo scopo divino, doveva morire. Lentamente.

È assurdo quanto una persona di merda, a volte, riesca invece ad aiutarci a trasformarci in esseri sempre più vicini al risveglio.

Hai descritto questo singolo come una tappa di evoluzione personale. Cosa hai imparato di più su te stessa nel processo di scrittura e produzione di questa canzone?

Che quando la motivazione è forte, il messaggio risuona ancora di più. C’è un’eco successiva che mi ha permesso di accedere a una nuova versione di me, che guarda tutto da un livello di coscienza diverso.

E da qui in avanti non si scende: si sale e basta.

La tua estetica bohémien e il tuo universo musicale sembrano appartenere a un mondo sospeso tra realtà e sogno. Da dove nasce questa visione artistica, e in che modo si riflette nella tua musica e nella tua vita quotidiana?

Che bella domanda! Diciamo che il mio corpo fisico rispecchia molto la vera conduttrice di tutta la baracca: la mia anima. Ogni pezzetto che aggiungo, lei lo trasforma. Anche la visione artistica cresce, e insieme a essa cresce una consapevolezza che mi porterà a non smettere mai di essere strumento.

“Je Ne Me Vois Plus” affronta il tema dei legami tossici e della liberazione emotiva. Credi che la musica possa davvero essere una forma di guarigione, per chi scrive e per chi ascolta?

Certamente. Lo è per me da quando ero piccola, e penso che lo sia per tante altre persone che scrivono o che si limitano ad ascoltarla.

Diffido molto di due categorie:

chi odia il vino e gli individui rari a cui non piace la musica o che non riescono a trarne benefici importanti a seguito di un suo uso cospicuo.

Ma tanto non credo esistano, dai!

Il singolo segna un nuovo capitolo del tuo percorso musicale. In quale direzione senti che sta andando ora Alice Alison, artisticamente e umanamente?

No spoiler. Lo scopriremo insieme, solo vivendo (anche se qualcosa è già pronto).

E si torna in studio coi ragazzi!

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