Un viaggio simbolico tra donna, natura ed emozione
Nella storica Municipal House di Praga, Pirelli ha presentato la sua 52ª edizione del celebre calendario, firmata dal fotografo visionario Sølve Sundsbø. “Elements” è il titolo di quest’anno: un’esplorazione potente e poetica del legame tra l’essere umano e la natura, raccontata attraverso undici donne di esperienza — attrici, musiciste, atlete, modelle — ciascuna incarnazione vivente di un elemento naturale, ma anche di forze più sottili e primordiali come l’etere, la luce, l’energia.
La visione di Sundsbø non è semplicemente estetica: è un dialogo concettuale. Le sue immagini interrogano la nostra origine, i nostri istinti, la nostra curiosità, la nostra sete di libertà. In uno spazio che combina paesaggi naturali, tecnologia 3D e scenografie surreali, la natura diventa una dimensione interiore e collettiva.
L’essere umano come incarnazione della natura
Sundsbø ha scelto di distillare la natura non nei suoi aspetti realistici, ma nelle sue qualità simboliche. Non basta la terra, il fuoco, l’acqua e il vento: l’artista amplia il vocabolario con l’etere, l’energia, la luce, persino i fiori. Come scrive Pirelli, l’obiettivo è “riconnetterci con le nostre origini”.
In studio, Sundsbø ha ricreato ambienti astratti e surreali usando pareti LED, filmati registrati in esterna e grandi set scenici, per fondere natura reale e tecnologia. È un’idea di natura umana che non è nostalgica, ma attiva e contemporanea: il nostro legame con gli elementi diventa un ponte verso la parte più profonda di noi stessi.
Dalla passione giovanile al “pantheon” dei fotografi Pirelli
Fin da giovane, Sundsbø ha usato la fotografia per narrare storie: scattava i suoi amici sugli sci, immortalava concerti, catturava emozioni che la parola non poteva spiegare. Questo desiderio di raccontare lo ha portato a costruire una carriera dove tecnologia, arte e sentimento si intrecciano.
Quando gli è stato affidato il Calendario Pirelli 2026, la sua reazione è stata un misto di gioia e responsabilità: «È come vincere un premio in anticipo», ha detto, ma ha aggiunto che doveva “guadagnarselo”. La sua visione della bellezza è complessa: non cerca perfezione, ma autenticità e provocazione.
Tra natura reale e tecnologia immersiva
Il progetto ha avuto un’anima doppia: è partito all’aperto — tra la spiaggia di Holkham (Norfolk) e le campagne dell’Essex — per catturare paesaggi, tramonti, nuvole, fuoco, acqua.
Poi tutto è stato ricreato in studio a Londra e New York, dove enormi pareti LED, sistemi 3D e luci sofisticate hanno permesso a Sundsbø di giocare con simboli e forme. Per esempio, il fuoco non è stato acceso dal vivo, bensì filmato in anticipo e poi proiettato, per evitare pericoli e preservare la magia.
Questo approccio tecnologico non è fine a sé stesso, ma serve a evocare gli elementi in modo controllato ed emozionale, permettendo alle protagoniste di immergersi in una dimensione simbolica, senza rinunciare al comfort e alla sicurezza.
Tilda Swinton
Swinton incarna l’elemento dei fiori e delle piante, in un ritratto sospeso tra il botanico e il fiabesco. Per lei, Sundsbø ha costruito una mini-foresta in studio, ricca di foglie, steli e fiori: un set magico che sembra uscire da un sogno.
L’attrice, nota per il suo carisma etereo e androgino, appare come una figura archetipica: il suo volto delicato, circondato da vegetazione, diventa simbolo di rinascita e connessione con la natura. Le foto dal backstage, diffuse da Vogue Italia, rivelano luci soffuse e atmosfera poetica.
Gwendoline Christie
Christie interpreta l’etere, l’elemento che per Sundsbø rappresenta “un interscambio energetico”, un ponte invisibile tra le cose.
Sul set, secondo quanto dichiarato sul sito Pirelli, si è posizionata su un rialzo nel buio, mentre la fibra ottica illuminava il suo corpo: «Sono stata “dipinta con la luce”», ha raccontato, descrivendo la sensazione di essere avvolta da un’aura quasi soprannaturale.
Christie ha sottolineato come la tecnologia, usata in modo creativo, possa essere un mezzo per espandere l’esperienza umana: «Ci si sente guidati, con la massima libertà», ha detto, parlando della stretta fiducia che si è creata con Sundsbø.
Isabella Rossellini
Rossellini, che incarna i fiori, racconta lo shooting come un momento di delicatezza e introspezione. Adornata da petali e steli, l’attrice ha detto di essersi sentita “in un giardino incantato”: non solo un set, ma un luogo simbolico dove esprimere la sua storia.
La sua presenza richiama sia il romanticismo che la saggezza: a 73 anni, la Rossellini dà corpo a un’idea di bellezza matura, sostenendo che posare è per lei una forma di recitazione silenziosa, potente e introspettiva.
Venus Williams
Alla tennista è stato assegnato il fuoco, simbolo di energia, passione e forza.
Nel dietro le quinte, riportato anche da El País, Williams ha descritto il fuoco come parte integrante della sua personalità: «Sebbene sia calma in campo, dentro di me arde sempre qualcosa», ha detto.
Ha parlato anche della competizione con se stessa: «Quando sono uscita dallo shooting ho pensato di aver dato il massimo, ma poi ho visto le altre foto… che donne incredibili», ha dichiarato, esprimendo stima per le sue compagne di calendario.
Williams vede in questo progetto non solo una celebrazione della femminilità, ma anche un riconoscimento del suo percorso: un elemento che esprime la sua identità sia dentro che fuori il campo da tennis.
Eva Herzigová
Eva è immersa nell’acqua, quasi come una sirena sospesa tra profondo e superficie. Secondo Sundsbø, posare in acqua è stato un momento di abbandono e purezza simbolica.
Nei retroscena fotografici, si nota la sua fluidità: il corpo avvolto dai movimenti liquidi e illuminato con delicatezza, per dare un senso di leggerezza e profondità allo scatto.
Inoltre, come riportato da El País, la top model ha definito l’acqua un insegnamento: un elemento che insegna a lasciare andare, a fidarsi, a farsi trasportare.
Irina Shayk
Per Shayk l’elemento scelto è il vento, un ossimoro rispetto alla sua natura di Capricorno, segno “di terra”. In un’intervista a People, ha spiegato che il vento le rappresenta una libertà interiore: «Mi sento libera come l’aria», ha detto.
Ha parlato anche del suo percorso personale: «Non sono nata sicura di me, ma ho imparato ad amarmi», ha rivelato, collegando la sua presenza nel calendario a un messaggio di accettazione e fiducia.
Sundsbø la descrive come una narratrice silenziosa: attraverso il suo movimento e la sua espressione riesce a trasmettere un senso di storia e di trasformazione in pochissimi istanti.

FKA twigs
L’elemento di twigs è la terra: lei e il fotografo hanno scelto insieme di abbandonare altre idee iniziali per concentrarsi su una rappresentazione che fosse autentica e radicata.
Durante lo shooting, l’artista si è rotolata nella sabbia, sentendo il contatto diretto con il suolo: per lei è un’esperienza quasi rituale, un modo per fondersi con la natura e con la sua parte più primitiva.
Questo dialogo creativo tra artista e fotografo rappresenta per Sundsbø il cuore del progetto: «Tutto parte dal dialogo», afferma, perché vuole che ogni protagonista senta che il suo elemento è anche un suo spazio.
Susie Cave
Modella storica e designer, Susie incarna un elemento complesso: acqua e cielo allo stesso tempo. Secondo il sito ufficiale Pirelli, è stata immersa nell’acqua, ma con una prospettiva che richiama anche lo spazio celeste, simbolo di profondità e vastità.
Nel progetto, Cave ha detto di sentirsi onorata di tornare al calendario Pirelli: è la sua terza partecipazione, e ha accolto con gratitudine l’idea di condividere il set con donne che ammiro per storia e talento.
Per lei, l’acqua rappresenta fluidità emotiva, mentre il cielo è apertura e speranza: nella sua immagine c’è una dimensione spirituale, quasi contemplativa.

Luisa Ranieri
Agli occhi di Sundsbø, Ranieri è vento: la sua presenza è leggera ma potente, capace di trasmettere una vibrazione suggestiva.
Secondo El País, nel set londinese è stata utilizzata una grande ventilazione: una tela di seta soffiava sul suo corpo, creando un’alternanza di movimento e luce che evocava un vento viscerale e poetico.
Ranieri stessa ha ammesso che l’approccio di Sundsbø è “in sottrazione”: non più pose cariche, ma gesti essenziali, sguardi, tessuti mossi, per far emergere una forza interiore più che una perfezione superficiale.

Du Juan
Duplice volto di modella e attrice, Du Juan rappresenta il cielo, simbolo di vastità, riflessione e aspirazione. Secondo il suo profilo su Pirelli, lo shooting è avvenuto in un’atmosfera calma e concentrata, con grande sinergia tra lei e il team.
Ha dichiarato che collaborare di nuovo con Sundsbø è stato un ritorno prezioso: “è una gioia immensa”, ha detto, sottolineando la sua ammirazione per le sue capacità artistiche.
Du Juan ha anche alcuni primati: è stata la prima modella cinese sulla cover di Vogue Paris e partecipa per la seconda volta al Calendario Pirelli (la prima era nel 2008), rendendo il suo ritorno simbolico e pieno di significato.

Adria Arjona
L’attrice portoricana completa il cast con un’aura di freschezza e profondità. Sebbene non tutti i dettagli sul suo elemento siano stati resi pubblici, il dietro le quinte — come mostrato nelle immagini del backstage di Sky TG24 — suggerisce un collegamento con l’acqua, grazie a spruzzi e riflessi delicati.
Arjona rappresenta anche un ponte culturale: la sua presenza testimonia come la bellezza del calendario non risieda solo nel corpo, ma nell’esperienza, nella diversità intergenerazionale e nella sensibilità artistica condivisa.

Il messaggio finale di Sundsbø
“Uscite. Create. Vivete.”
Al termine dell’intervista, il fotografo lancia un invito chiaro e potente: staccarsi dagli schermi, vivere l’esperienza diretta. “Non guardate solo il mio lavoro: uscite e create il vostro”, afferma. Questo invito riflette il cuore del progetto: non un calendario da collezionare, ma un manifesto visivo che incoraggia l’azione, l’esplorazione, la riconnessione con le nostre origini più autentiche.