Stella McCartney PFW: moda etica e visioni future al Centre Pompidou

Stella McCartney trasforma Parigi in manifesto etico, unendo innovazione sostenibile ed eleganza senza compromessi.

a cura della Redazione

Alla Paris Fashion Week, Stella McCartney ha trasformato la passerella del Centre Pompidou in un manifesto culturale, dove moda, sostenibilità e arte hanno dialogato con energia vibrante. L’apertura, affidata a una magnetica Helen Mirren che ha recitato “Come Together” dei Beatles, ha fissato il tono dell’evento: non solo abiti, ma un invito a ripensare il nostro rapporto con la natura e con ciò che indossiamo.

Una collezione che parla di responsabilità

Definita dalla stessa stilista come la sua collezione più etica di sempre, la Spring/Summer 2026 è stata realizzata al 98% con materiali sostenibili e al 100% cruelty-free. In passerella hanno sfilato giacche sartoriali Savile Row rivisitate, abiti leggeri in tulle, denim upcycled e capi fluidi dalle linee sensuali, che hanno raccontato la possibilità di coniugare eleganza e responsabilità. Il messaggio è stato chiaro: la moda non deve più scegliere tra estetica e sostenibilità, ma può e deve integrarle in un’unica visione.

Innovazione che diventa poesia

Tra le novità assolute, il debutto delle Fevvers, piume vegetali ottenute da fibre coltivate direttamente nella tenuta della designer nel Sussex, e del tessuto PURE.TECH, capace di assorbire inquinanti atmosferici. Dettagli che hanno trasformato i capi in veri e propri strumenti di consapevolezza ambientale, senza mai rinunciare alla raffinatezza. Raffia intrecciata, paillettes eco-sostenibili e materiali vegetali hanno costruito un lessico estetico che unisce innovazione e poesia, proiettando la maison in un futuro in cui ogni fibra ha un significato etico oltre che estetico.

Tra fluidità e struttura

La sfilata ha offerto un’alternanza calibrata tra leggerezza e rigore: caftani che scivolavano sul corpo come seconde pelli si sono affiancati a tailleur dal taglio deciso, mentre trasparenze e raffinate aperture hanno aggiunto un tocco sensuale a un impianto stilistico essenziale. Il crescendo visivo è culminato negli abiti finali, impreziositi dalle nuove piume vegetali, che hanno dato alla passerella un effetto teatrale e visionario, dimostrando come la sperimentazione possa convivere con la bellezza.

Un messaggio universale

Accolta da applausi e da una front row stellare, la sfilata ha ribadito l’identità di Stella McCartney come pioniera della moda sostenibile. Lontana da ogni retorica, la designer ha saputo tradurre la sua filosofia in abiti desiderabili e indossabili, portando sul palcoscenico parigino un messaggio che va oltre la moda: l’idea che stile e responsabilità ambientale possano finalmente camminare insieme. È un futuro luminoso, fatto di creatività e impegno, quello che McCartney immagina per la sua maison e per l’intera industria.

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