Richard Quinn ha presentato la sua collezione Spring/Summer 2026 in una serata che profuma di opera, dramma e pura teatralità. Il 20 settembre 2025, nel suggestivo spazio di Smith Square Hall, il designer ha trasformato la passerella in un anfiteatro di emozioni, dove ogni abito, ogni piega e ogni decorazione diventano parte di un grande spettacolo. La bellezza diventa rituale, la moda diventa memoria: Quinn conferma di essere non solo un creatore, ma un narratore di sogni.
Teatro, romance e glamour operistico
La scenografia è da fiaba: bouquest di ortensie rosa e bianche alte come colonne, lampadari di cristallo che pendono come pendule di luce, un’orchestra dal vivo e un coro che avvolge l’ambiente creando tensione e magia. Il pubblico attende tra pareti solenni, un sottofondo di attesa vibrante che esplode nel momento in cui Naomi Campbell appare in passerella, aprendo lo show con un abito di velluto nero dalla collarina ampia in raso bianco e un camelia gigante al petto. È come se si aprisse il sipario di un rito antico, dove glamour, memoria e spettacolo si intrecciano.
Silhouette grandiose e dettagli preziosi
Quinn non tradisce le sue cifre stilistiche: abiti principeschi, bouffant drammatici, fiocchi enormi, tessuti riccamente decorati. Ma c’è un’evoluzione evidente: una maggiore attenzione alla raffinatezza dei tagli, alla proporzione, ai drappeggi studiati. Colori scuri, nero, rosso profondo, dominano l’inizio, ma la palette si alleggerisce con tonalità cipria, azzurro pastello e lilla, soprattutto nelle gonne svolazzanti o nei capi in chiffon stampato. Rose, camelie e fiocchi diventano leitmotiv visivi: un filo rosso che lega creazioni opulente con la delicatezza romantica.
Romanticismo moderno che parla al presente
Non è solo nostalgia per epoche di couture classica: alla base della collezione c’è la volontà di riportare quel romanticismo in una chiave contemporanea. I volumi sontuosi convivono con tagli che lasciano respirare il corpo, le trasparenze dialogano con armature leggere, mentre il trucco teatrale trova equilibrio con dettagli minimali che conferiscono al tutto leggerezza. È un romanticismo che non si nasconde dietro la decorazione fine a sé stessa, ma ambisce a toccare corde intime, far vibrare sensazioni e risvegliare desideri di bellezza.
Un manifesto estetico che lascia il segno
Alla fine dello show, resta l’impressione di aver assistito non solo a una collezione, ma a un’esperienza estetica completa. Richard Quinn conferma il suo ruolo di maestro del glamour operistico, ma anche di designer capace di evolversi: raffinando la teatralità senza rinunciare all’impatto, bilanciando il superlativo con la proporzione, la ricchezza con l’armonia. SS26 è la prova che il romanticismo, se ben costruito e sentito, può ritornare potente e contemporaneo, non come revival, ma come visione.
