Sempre più spesso gli stilisti si ispirano a testi letterari o addirittura integrano citazioni, installazioni verbali e riferimenti narrativi nelle loro collezioni, trasformando gli abiti in pagine da sfogliare, creando un dialogo tra stoffa e parola.
Perché la letteratura seduce la moda
Vestirsi non è solo coprirsi, ma esprimere una personalità, raccontare una storia. Così come un libro dà voce a un personaggio, un abito dà corpo a quella identità. La letteratura offre universi narrativi, atmosfere, archetipi, perfetti per alimentare la fantasia di chi crea moda. Le parole aprono mondi fatti di epoche, personaggi, emozioni, che poi diventano silhouette, tessuti, nuance, e per raccontare tutto questo, le sfilate sono pensate come performance teatrali o letture pubbliche che usano la letteratura per coinvolgere lo spettatore oltre la mera forma, facendo della moda un atto culturale, simbolico, intimo.

Le commistioni più recenti tra moda e letteratura
Loewe Autunno/Inverno 2022-2023 e la poesia contemporanea
Non solo romanzi, anche la poesia ispira la moda. Per il suo AW 2022, Loewe ha fatto leva sulla sensibilità poetica, ispirandosi a figure come lo scrittore e poeta Seamus Heaney. Il risultato? Un set scenografico quasi teatrale con installazioni curate, paesaggi visivi e materiali selezionati, che trasformava la sfilata in un’esperienza emotiva.
Anna Sui Autunno/Inverno 2024-2025 e l’omaggio a letteratura delle donne e le detective stories
Per l’AW 2024 la designer ha immaginato la sua sfilata all’interno della Rare Book Room del celebre bookstore newyorkese. L’allestimento non era casuale: l’ispirazione viene da un mix evocativo tra femminilità introspettiva alla Virginia Woolf e l’arguzia detective di personaggi come quelli creati da Agatha Christie. Merletti, stampe romantiche, dettagli rétro, colli Edwardiani, ogni capo sembrava uscito da un romanzo vintage e la passerella era essa stessa un racconto.
Thom Browne Autunno/Inverno 2024-2025 e Edgar Allan Poe
Nel suo show AW 2024-2025 Thom Browne ha portato in passerella un tributo letterario visionario: all’apertura, un’attrice ha recitato dal vivo The Raven. L’atmosfera si è caricata di tensione gotica: il poetry reading ha scandito il ritmo della sfilata, e le silhouette rigide, scultoree, quasi rituali, hanno riverberato l’angoscia e l’intensità del testo di Poe. Non era solo una citazione estetica, ma una vera e propria messa in scena letteraria delle opere del padre della letteratura dell’orrore.
Erdem Primavera/Estate 2025 e la libertà di essere se stessi
Nel suo show londinese, Erdem Moralioglu ha indicato come musa letteraria un romanzo del passato controverso, The Well of Loneliness di Radclyffe Hall, legato a identità e genere: un invito a riflettere sul costume e sull’eleganza, tanto quanto sulla società.
JW Anderson Primavera/Estate 2025 e i suoi capi scritti
JW Anderson, invece, ha integrato frammenti di testi letterari, tratti dal saggio di Clive Bell, critico d’arte britannico, più precisamente un testo sul design e sulla natura dell’arte/design, stampandoli su maglie e abiti: la moda come lettura visiva, come citazione tangibile, quasi come poesia indossabile.
L’intento dichiarato dallo stilista è che questa scelta rappresenti metaforicamente l’idea di “iniziare da una pagina bianca”: un ritorno all’essenziale, alla progettualità pura, una riflessione sul futuro della moda.
E come una pagina bianca ci attende il nuovo anno, tutto da scrivere con i nostri look.

