Nel cuore della Paris Fashion Week, Giambattista Valli ha invitato il pubblico a varcare la soglia di un luogo intimo e sospeso, dove la moda incontra la poesia e la quiete diventa linguaggio. La collezione Spring/Summer 2026 è un ritorno alla purezza, una meditazione sulla bellezza che nasce dal silenzio e dalla luce, un viaggio dentro la “casa dell’anima”, come l’ha definita lo stesso stilista. In un momento storico fragile e incerto, Valli sceglie di rispondere con grazia, costruendo un universo estetico che accoglie, consola e ispira.
La quiete come gesto di resistenza
La sfilata si apre come un respiro lento: tonalità neutre, movimenti misurati, una luce filtrata che accarezza i tessuti e svela la delicatezza di ogni gesto. Ispirato alle nature morte fiamminghe e alle atmosfere di Vermeer, Valli gioca con i contrasti di materia e tempo, lino grezzo e chiffon, tela e organza, canapa e seta, fondendo la solidità della terra con la leggerezza dell’aria. È una collezione che non urla, ma parla sottovoce, trasformando il silenzio in linguaggio visivo.
Un’eleganza che respira autenticità
I capi si muovono tra struttura e leggerezza: miniabiti in canvas rigido si alternano ad abiti lunghi vaporosi, maniche balloon e gonne fluttuanti che sembrano sospese nel tempo. Le stampe evocano fiori dimenticati in un vaso, frutti maturi colti nella penombra di un interno olandese. La tavolozza cromatica è intima, avorio, cipria, crema, oro pallido, mentre i tagli si semplificano per lasciar spazio alla purezza delle linee. È un’eleganza che non cerca lo stupore, ma la sincerità: quella di un gesto che nasce dall’emozione e non dalla tendenza.
La femminilità come rifugio poetico
In questo nuovo capitolo, Valli ritrova la sua musa più autentica: una donna consapevole, raffinata, che sceglie la bellezza come forma di resistenza. Le scarpe basse, i dettagli essenziali, le trasparenze sussurrate raccontano una femminilità reale, libera dall’ostentazione e vicina alla pelle. Ogni abito sembra appartenere a una storia privata, come se provenisse da un ricordo luminoso o da un sogno lontano. Il risultato è un invito alla calma, a ritrovare un equilibrio tra mondo e intimità.
Un messaggio di bellezza consapevole
Quando il defilé si chiude, resta nell’aria una sensazione di pace: la stessa che si prova entrando in una stanza illuminata da luce naturale. Giambattista Valli, con la SS26, riconferma la sua capacità di costruire un’estetica che consola e innalza, capace di unire artigianalità e sensibilità, fragilità e forza. In un’epoca di rumore e velocità, sceglie di fermare il tempo, e di restituirci la moda come spazio di contemplazione e di grazia.
