Ferrari SS26: sottrarre per rivelare l’essenza della moda

Ferrari SS26 è un viaggio dal bianco al rosso, tra sottrazione, materia e identità essenziale.

a cura della Redazione

Il 27 settembre 2025, nel cuore della Milano Fashion Week, Ferrari ha presentato la sua collezione Spring/Summer 2026 firmata da Rocco Iannone, trasformando la passerella in un laboratorio di purezza estetica. La filosofia era chiara fin dal titolo non dichiarato ma percepibile: ridurre per esaltare, togliere per rivelare. In un mondo in cui l’eccesso sembra spesso dominare, Ferrari ha scelto la sottrazione come linguaggio, raccontando l’arte di vestire attraverso linee pulite, cromie essenziali e materiali che parlano da soli.

Un guardaroba essenziale che diventa manifesto

La sfilata si è aperta con il bianco assoluto, una tela neutra che ha preparato l’occhio a cogliere il percorso cromatico fino al rosso iconico del brand. Abiti leggeri, gonne camicia versatili e silhouette fluide hanno costruito un guardaroba che non è mai banale nella sua semplicità. La gonna camicia, simbolo della collezione, è apparsa come capo manifesto: essenziale ma trasformabile, femminile e pratica, perfetta per incarnare l’idea che la moda debba essere utile, funzionale eppure carica di significato. Ferrari ha voluto dire che lo stile non si misura in sovrastrutture, ma nella capacità di raccontare un’identità chiara.

Materia viva e cromie narranti

Il lavoro sui materiali ha dato corpo alla filosofia della collezione. Mesh traforati, denim trattati con effetti grafici, pelli tamponate e maglierie aerografate hanno costruito un mosaico tattile che trasformava ogni look in esperienza sensoriale. Non solo tessuti, ma superfici pensate per catturare la luce e dialogare con il movimento del corpo. La progressione cromatica dal bianco al rosso non è stata un semplice passaggio di tonalità, ma un viaggio narrativo: la purezza che evolve in passione, la neutralità che si accende di energia, un crescendo che ha reso il colore parte integrante del racconto.

Accessori tra funzione e identità

La forza della collezione si è rivelata anche negli accessori. Le borse hanno raccontato un design che riecheggia l’ingegneria automobilistica: linee nette, hardware metallici che ricordano componenti meccanici, un equilibrio tra eleganza e robustezza. Le calzature, tra pump essenziali e intrecci di pelle, hanno proposto un’estetica funzionale senza rinunciare a tocchi glamour. Ogni accessorio non era un elemento decorativo, ma un tassello di un linguaggio coerente, costruito per rafforzare la visione complessiva di un brand che vuole essere riconosciuto anche nel fashion system con la stessa precisione con cui progetta automobili.

Sottrarre per lasciare un segno

Con la SS26, Ferrari ha riaffermato la sua identità come maison emergente nel panorama della moda internazionale. Non più solo estensione lifestyle del mondo automobilistico, ma brand capace di proporre un’estetica autonoma e riconoscibile. La scelta della riduzione, della purezza formale e della centralità della materia è stata coraggiosa, ma ha premiato: la critica ha riconosciuto la maturità di un progetto che non vuole stupire con effetti speciali, ma convincere con coerenza e sostanza. In un calendario dominato da show spettacolari, Ferrari ha scelto l’essenzialità, dimostrando che anche la sottrazione può essere spettacolo, se raccontata con intensità.

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