Il 26 settembre 2025, durante la Milano Fashion Week, Blumarine ha sfilato con la collezione Spring/Summer 2026, firmata da David Koma, trasformando la passerella in un racconto di metamorfosi e contrasti. Lontano dalla leggerezza eterea a cui il brand ci aveva abituato, questa stagione ha portato in scena un romanticismo gotico, fatto di ombre, bagliori e atmosfere notturne che hanno ridefinito l’identità della maison.
Dualità e metamorfosi
La collezione si è aperta con un gioco di contrasti: fragilità e forza, luce e ombra, innocenza e seduzione. Le farfalle, da sempre simbolo di Blumarine, si sono trasformate in figure più complesse, mutando in motivi leopardati e ricami scintillanti che evocavano un’idea di metamorfosi continua. Ogni abito era pensato come un viaggio emotivo, un rituale di trasformazione che raccontava una femminilità capace di resistere e reinventarsi. David Koma ha dichiarato di essersi ispirato al mondo del gotico, filtrandolo attraverso storie d’amore intense e tormentate che hanno dato vita a un’estetica drammatica e seducente.
Tessuti e palette tra luce e ombra
Il lavoro sui materiali è stato protagonista: voile, chiffon e tulle si sono intrecciati in stratificazioni delicate, spesso resi più intensi da inserti metallici, cristalli e croci pendenti. Una sartorialità che non ha mai rinunciato alla leggerezza, trasformando il capo in un velo impalpabile da indossare. La palette cromatica si è mossa tra tonalità nude e rosa cipria fino a contrasti netti di nero profondo e verde acido, pensati per accentuare il senso di tensione e rottura. Questo gioco cromatico ha sottolineato il cuore della collezione: la femminilità come campo di forze opposte che trovano equilibrio solo nel movimento.
Scenografia e suggestioni
L’atmosfera della sfilata era volutamente crepuscolare: luci basse, scenografia essenziale e un mood intimo che invitava a concentrarsi sui dettagli. In passerella, gli abiti ondeggiavano come drappi sospinti da un vento invisibile, mentre accessori e gioielli catturavano la luce con bagliori improvvisi. Catene, pendenti e croci scintillanti hanno punteggiato la collezione, trasformando ogni look in un’apparizione teatrale. Il pubblico ha assistito a uno spettacolo in cui la moda era molto più che estetica: era racconto, atmosfera, emozione.
Una nuova identità per Blumarine
Con questa collezione, Blumarine ha mostrato la volontà di emanciparsi da una visione solo romantica e leggera, per esplorare una femminilità più audace, intensa e complessa. David Koma ha portato la maison verso un nuovo immaginario, mantenendo vivo il suo heritage ma arricchendolo di sfumature gotiche e seducenti. Le reazioni non si sono fatte attendere: la critica ha accolto positivamente il coraggio della svolta, riconoscendo in questa SS26 un capitolo importante per il futuro del marchio, capace di consolidarne l’identità in un panorama internazionale sempre più competitivo.
