Un attentato di matrice antisemita ha sconvolto Sydney durante i festeggiamenti di Hanukkah organizzati sulla spiaggia di Bondi Beach. Due uomini armati hanno aperto il fuoco sulla folla, causando una delle stragi di odio antiebraico più gravi mai avvenute fuori da Israele. Le autorità australiane hanno confermato che i responsabili erano padre e figlio.
L’attacco durante “Hanukkah by the sea”
L’attentato è avvenuto intorno alle 18.45 a Bondi Beach, la spiaggia più famosa di Sydney, dove centinaia di persone stavano partecipando all’evento “Hanukkah by the sea”, organizzato dalla comunità ebraica locale. I due attentatori hanno iniziato a sparare da un ponticello che si affaccia su Archer Park, colpendo indiscriminatamente la folla in fuga. Il panico si è diffuso in pochi secondi: famiglie, bambini e anziani hanno cercato riparo sulla sabbia o si sono lanciati in una corsa disperata. Il bilancio provvisorio parla di almeno 15 vittime e oltre 40 feriti, molti dei quali in condizioni critiche.
Padre e figlio armati e con esplosivi
Solo in serata la polizia ha chiarito l’identità degli attentatori: si tratta di un uomo di 50 anni e di suo figlio di 24. Durante l’operazione di contrasto, uno dei due è stato ucciso, mentre l’altro è rimasto gravemente ferito ed è ora ricoverato in ospedale. Le indagini hanno inoltre rivelato la presenza di ordigni esplosivi improvvisati all’interno di un’auto nei pressi del luogo dell’attacco e di altri due ordigni non attivati trovati nella loro abitazione. Il padre risultava legalmente in possesso di sei armi da fuoco, tutte regolarmente registrate e successivamente recuperate dagli investigatori.
L’intervento decisivo e l’eroe della spiaggia
Durante l’attacco, un uomo di 43 anni ha affrontato uno degli attentatori a mani nude, riuscendo a disarmarlo e costringendolo alla fuga prima dell’arrivo della polizia. Il suo gesto ha contribuito a limitare ulteriori vittime ed è stato definito eroico dalle autorità. Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno escluso la presenza di un terzo uomo coinvolto, ipotesi inizialmente circolata nelle prime ore.
Lutto nazionale e indagini in corso
Tra le vittime figurano anche una bambina di 10 anni, cittadini israeliani e francesi e il rabbino di Sydney. Il governo australiano ha proclamato una giornata di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta in tutto il Paese. L’intelligence ha confermato che uno degli attentatori era noto alle autorità, ma non considerato una minaccia imminente. Le indagini proseguono per chiarire eventuali reti di supporto e le motivazioni profonde dell’attacco.
