Riforma pensioni 2027: davvero finisce l’era Fornero?

Dal 2027 cambiano i requisiti, ma la Fornero resta il pilastro del sistema.

a cura della Redazione

La notizia di un possibile superamento della Legge Fornero dal 2027 ha acceso un dibattito nazionale. Tra annunci politici, ipotesi tecniche e promesse di maggiore flessibilità, il tema torna centrale. Ma il quadro reale è più complesso di come appare.

Le promesse di un cambiamento epocale

Negli ultimi mesi si è diffusa l’idea che, dal 2027, l’Italia possa dire addio ai rigidi requisiti della riforma Fornero, introducendo nuovi meccanismi di uscita anticipata. Il concetto chiave sarebbe garantire ai lavoratori una maggiore libertà nella scelta del ritiro, con ipotesi come pensionamenti a 62 o 64 anni e formule contributive più leggere. Una narrazione che intercetta il malcontento diffuso e la richiesta di un sistema più equo. Tuttavia, allo stato attuale, queste restano soprattutto proposte politiche e non norme approvate.

Cosa prevede davvero il 2027

Al di là degli slogan, la realtà normativa dice altro: dal 1° gennaio 2027 l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, secondo l’adeguamento automatico alla speranza di vita. È un meccanismo ereditato proprio dalla Fornero, e tuttora pienamente in vigore. Gli scatti saranno distribuiti in due anni, con un primo incremento nel 2027 e un secondo nel 2028. Anche la pensione anticipata contributiva richiederà ulteriori mesi di lavoro, rendendo l’uscita anticipata più complessa per molti.

Le ipotesi sul tavolo

Nonostante l’aumento già programmato, il governo valuta alcune forme di flessibilità. Tra queste, una possibile Quota 41 flessibile, che consentirebbe di andare in pensione dopo 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, seppur con penalizzazioni sull’assegno. Un’altra proposta riguarda l’uscita a 64 anni con almeno 25 anni di contributi, magari sostenuta da strumenti complementari come TFR o fondi pensione. Ma si tratta di linee teoriche: nessuna è stata trasformata in legge.

Perché la Fornero resta salda

Alla base di questa continuità ci sono ragioni economiche e demografiche: l’Italia è uno dei Paesi più anziani d’Europa, con un sistema previdenziale costoso e un rapporto lavoratori-pensionati in costante squilibrio. Abbandonare completamente i meccanismi della Fornero richiederebbe coperture ingenti e una riforma strutturale complessa. Le eventuali deroghe sembrano al momento limitate solo a categorie particolarmente gravose, lasciando invariato il quadro generale.

Lascia un commento

Your email address will not be published.