La deposizione di Raissa Skorkina, ascoltata in videocollegamento nella nuova udienza del processo a Monza, riaccende i riflettori sul presunto tentativo di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. La modella russa ha confermato davanti ai giudici che Giovanna Rigato avrebbe rivolto minacce all’ex premier per ottenere denaro. Una testimonianza considerata chiave, destinata a pesare sul proseguimento del procedimento.
Il processo di Monza e le accuse contro Rigato
Giovanna Rigato, ex concorrente del Grande Fratello e figura già nota nell’ambito delle inchieste sul “giro Olgettine”, è imputata per tentata estorsione. Secondo l’accusa, avrebbe chiesto a Silvio Berlusconi somme ingenti, fino a un milione di euro, presentando la richiesta come risarcimento per presunti danni d’immagine o per la fine di un sostegno economico. La Procura ritiene però che la richiesta fosse accompagnata da minacce di rivelazioni scomode alla magistratura, trasformando quella che appariva come una trattativa privata in una pressione indebita ai danni dell’ex presidente del Consiglio.
La testimonianza di Skorkina: le minacce e il rapporto con Berlusconi
Collegata dall’ambasciata italiana in Thailandia, dove vive stabilmente, Raissa Skorkina ha confermato in aula che Rigato “lo minacciava”, rafforzando la ricostruzione dell’accusa. La modella ha raccontato di aver conosciuto Berlusconi nel 2005, in occasione di un concorso di bellezza, e di aver intrattenuto con lui una relazione durata alcuni anni. Ha precisato inoltre di non aver mai partecipato alle feste contestate negli anni successivi, prendendo le distanze da quel contesto mediatico e giudiziario. La sua deposizione è stata valutata come lineare e coerente con quanto già dichiarato agli inquirenti.
Il nodo delle presunte pressioni economiche
Secondo quanto emerso, la richiesta economica avanzata da Rigato non sarebbe stata un semplice tentativo di ottenere un indennizzo, ma un’azione volta a esercitare pressione su Berlusconi. Le minacce, secondo la testimonianza della modella, avrebbero riguardato la possibilità di rendere pubbliche o riferire alla Procura informazioni potenzialmente dannose. Gli inquirenti vogliono accertare se tali minacce fossero reali e finalizzate a ottenere compensi indebiti, elemento centrale per configurare l’estorsione.
Le prossime fasi del processo e il peso della deposizione
La testimonianza di Skorkina rappresenta uno dei cardini dell’impianto accusatorio. La difesa di Rigato avrà modo di replicare nelle prossime udienze, previste per marzo 2026, quando verranno sentiti nuovi testimoni e presentati ulteriori elementi. Il tribunale dovrà stabilire se le richieste avanzate costituissero una reale strategia intimidatoria o se fossero parte di una disputa personale priva di rilevanza penale. Intanto, il procedimento continua a catalizzare l’attenzione pubblica per la delicatezza dei contenuti e per il coinvolgimento di figure già al centro di casi noti.
