Ornella Vanoni: l’addio che Milano non dimentica

Il funerale celebra l’eredità artistica e umana di Ornella Vanoni, icona eterna della musica italiana.

a cura della Redazione

Un saluto che diventa memoria collettiva per una delle voci più iconiche d’Italia. Una cerimonia che unisce eleganza, musica e Milano, la città che l’ha amata di più. Un funerale che racconta cosa ha rappresentato davvero Ornella Vanoni per il Paese.

Un’omaggio che ha attraversato generazioni

Il funerale di Ornella Vanoni, scomparsa il 21 novembre 2025 a 91 anni, è stato molto più di un semplice rito di commiato. Dopo la camera ardente al Piccolo Teatro Grassi, dove oltre cinquemila persone hanno atteso in coda per ore, la cerimonia nella chiesa di San Marco a Milano ha confermato quanto l’artista fosse radicata nella memoria e nell’identità culturale italiana. Milano, la sua città, l’ha salutata con affetto profondo, riconoscendola come parte integrante della propria storia.

Milano e un’icona senza tempo

Il sindaco, le istituzioni e numerosi artisti hanno sottolineato come Vanoni fosse un simbolo di libertà, eleganza e anticonformismo. La sua voce, distintiva e immediatamente riconoscibile, ha attraversato sette decenni di musica italiana, lasciando un segno che va oltre il repertorio. Il funerale ha rappresentato dunque l’omaggio della città a una donna che ha saputo incarnare spirito, ironia e raffinatezza, diventando una figura impossibile da replicare nel panorama musicale.

Un addio costruito secondo le sue regole

Sempre fedele a sé stessa, Vanoni aveva definito in anticipo come immaginava il proprio ultimo saluto: una bara semplice, un abito elegante e la musica del suo amico Paolo Fresu. Il trombettista ha suonato “L’appuntamento” e “Senza Fine”, trasformando la chiesa in un luogo sospeso tra emozione e gratitudine. Una cerimonia coerente con la sua estetica, fatta di delicatezza, teatralità e autenticità, proprio come il suo modo di vivere la musica.

Un’eredità che continua a parlare

Il funerale ha offerto l’occasione per riflettere su ciò che Ornella Vanoni ha rappresentato: non solo una grande interprete, ma una donna che ha saputo innovare, rischiare, reinventarsi. Le sue fragilità, la sua forza e la sua ironia sono diventate parte del suo mito. La sua eredità resta viva in un repertorio che continua a parlare a generazioni diverse, in quella voce inconfondibile che rimarrà per sempre un patrimonio della musica italiana.

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